Pubblicato su Lo SciacquaLingua
Come si chiama il venditore di biciclette? Non c’è un termine specifico: in alcune regioni lo chiamano ciclista, in altre biciclettaio. La nostra lingua, insomma, non ha un vocabolo alla bisogna. Per quanto attiene ai due termini “regionali”, c’è da dire che il primo, nella lingua nazionale, designa colei/colui che va in bicicletta e il meccanico della stessa (non il commerciante), il secondo è sconosciuto alla lingua di Dante. Non è lemmatizzato, infatti, in alcun vocabolario dell’uso. E qui lanciamo una provocazione ai lessicografi: perché non denominarlo “biciclettiere” e metterlo a lemma nei comuni dizionari?
Il suffisso “-iere” (dal gallico “-ier”, tratto dal latino “-arius”) indica una persona che esercita una professione o un mestiere: ragioniere, giardiniere, infermiere, ferroviere, banchiere, cantoniere, ingegn(i)ere ecc. Dal sostantivo bicicletta, dunque, togliendo la desinenza “-a” e aggiungendo il suffisso “-iere” si ottiene biciclettiere. Neologismo lessicale che, giusta chi scrive, ha tutte le carte in regola per assurgere agli onori dei vocabolari. Vediamo, con un esempio, come “funzionerebbe” il neolemma. “Papà, per il mio compleanno mi regali una bicicletta?” – “Certo, figliolo. Bisogna aspettare, però, che il biciclettiere rientri dalle ferie”.
A cura di Fausto Raso
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.