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Pubblicato su Lo SciacquaLingua

Ancora una volta ci siamo imbattuti in un sito dedicato alla lingua italiana e ancora una volta raccomandiamo ai nostri cortesi lettori di “prendere con le pinze” (o con riserva), come usa dire, i vari contenuti.

Il sito “studiorapido.it”, là dove tratta dei nomi difettivi, confonde le idee a coloro non avvezzi all’italico idioma. Il portale in oggetto specifica che “si usano solo al singolare: i nomi dei mesi e di alcune festività: marzo, luglio, Pasqua, Natale ecc.”. No, tutti i mesi dell’anno si possono pluralizzare: i marzi; i lugli; gli agosti; gli ottobri  ecc.

Lo stesso per quanto riguarda le festività: le Pasque; i Natali; i Capodanni; i Ferragosti ecc. Occorre dire, però, che l’uso del plurale dei mesi è raro (ma, ripetiamo, esiste ed è corretto). Non è rara, invece, la forma plurale delle festività.

Quante volte, infatti, vi sarà capitato di dire (o sentire): trascorriamo in famiglia tutti i Natali? Oppure, andiamo al mare tutti i Ferragosti? Insomma, i mesi dell’anno e le festività non si possono considerare e, quindi, classificare tra i nomi difettivi.

A cura di Fausto Raso

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