Pubblicato su Lo SciacquaLingua
Pregiatissimo Direttore,
siamo due cugini che appartengono a una delle nove parti del discorso, ci rivolgiamo a lei in quanto si è sempre mostrato sensibile ai problemi della lingua; per questo la preghiamo di voler pubblicare questa lettera aperta agli amanti del bel parlare e del bello scrivere affinché ci usino in modo corretto.
Siamo Ciascuno e Ognuno, siamo cugini, abbiamo lo stesso sangue per parte di un nostro antenato (il latino) ma non per questo possiamo essere adoperati indifferentemente. Per questo motivo, appunto, abbiamo deciso di rivolgerci a lei per spiegare, con questa lettera aperta e una volta per tutte, le nostre ragioni. A ciascuno il suo, dunque.
Cominciamo con Ciascuno. Questo può essere tanto aggettivo quanto pronome indefinito e viene dal latino volgare ‘quisque’ e ‘unus’, non ha plurale, ovviamente, e indica una totalità di persone o cose riferendosi, però, a uno a uno ai singoli elementi che la compongono (la totalità) ed equivale, insomma, a ogni.
Quando è in funzione di aggettivo deve sempre precedere il nome: ciascun libro; ciascuna penna; ciascun uomo. Come si evince dagli esempi, nella forma maschile si può troncare ma mai apostrofare; l’onore dell’apostrofo spetta solo al femminile: ciascun’amica. Quando assume la funzione di pronome significa tutti o uno per uno con valore distributivo o partitivo: impartì gli ordini a ciascuno; Piero ha litigato con ciascuno di loro.
Da notare, in proposito, che quando Ciascuno pronome è usato con valore distributivo non necessariamente deve essere preceduto dalla preposizione per: regalai centomila euro a ciascuno o per ciascuno. La scelta di accompagnare il pronome con la preposizione per dipende esclusivamente dal gusto stilistico dello scrivente o del parlante. Da evitare, tassativamente, la forma familiare o dialettale Ciascheduno, anche se non mancano esempi (negativi) di alcune cosiddette grandi penne.
E veniamo a Ognuno. Cominciamo con il mettere bene in evidenza la diversità, fondamentale, con Ciascuno. Ognuno , a differenza del cugino Ciascuno, è solo pronome e riferibile a persone (non a cose. Alcuni linguisti e alcuni vocabolari consentono la possibilità di riferirlo anche a cose ma è un uso, a nostro modo di vedere, se non errato, improprio).
Sotto il profilo etimologico, infatti, Ognuno viene da ogni e uno (pronome indefinito riferito a persona non altrimenti determinata) e significa ciascuna persona, tutti. Ognuno, per tanto, può sostituire una persona, non una cosa.
Come Ciascuno non ha il plurale e come quest’ultimo indica la totalità indefinita (per questo motivo molti lo confondono con Ciascuno e lo fanno anche aggettivo) però, a differenza di Ciascuno, distingue maggiormente ogni unità che fa parte dell’insieme perché ha un valore più marcatamente distributivo: lo fa ognuno, vale a dire lo fanno tutti (il fare è distribuito fra tutti); ognuno ha i suoi problemi, cioè i problemi sono distribuiti fra tutti.
Con la speranza di aver fatto un po’ di chiarezza, ringraziamo il Direttore per la sua squisita ospitalità e a voi, gentili amici lettori, auguriamo un mondo di bene.
I vostri affezionatissimi amici
Ciascuno e Ognuno
A cura di Fausto Raso
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.