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Un modo diverso di abbracciare l’origine del sapere e di chi ne ha tracciato il solco. Un modo per mantenere la mente allenata sulla strada della Cultura “sostenibile”. Estratti dal libro “Filosofi in rima” Casa Editrice Jonia.

BUONA LETTURA E BUON DIVERTIMENTO

Fu figlio di un papà ch’era pagano

e di una madre di cultura opposta,

perché il suo stampo, invece, era cristiano

e, dalla storia, è quello che a noi consta.

Sin da ragazzo, egli fu educato

al Cristianesimo, da cui, poi, s’allontana

per inseguir ciò che per lui è stato

il mondo eretico, una cosa vana.

Lo Gnosticismo lo mise fuori pista,

andando contro Cristo, senza fede;

alta corrente, in seguito, egli avvista:

“Manicheismo” Agostino vede!

Essa è una dottrina che sostiene

che esiste un dio del bene e un dio del male;

è cosa molto comoda e conviene

a chi vuol comportarsi da animale.

In seguito, però, se ne allontana

(fu Sant’Ambrogio che lo spinse a questo):

con della Bibbia una lettura sana

la conversione avvenne molto presto.

I mali sono tre per Agostino:

“metafisico, “fisico” e “morale”,

però lui non li mette nel cestino,

perch’essi sono un bene eccezionale.

Nell’universo sono l’armonia,

ossia quell’ordine di cui parla Dio;

anche se questo sembra una follia,

è questo del filosofo il desìo.

Il tempo è per lui una dimensione

che non esiste in senso oggettivo:

“Distentio animi” è un gran parolone,

che allude ad un tempo esistentivo.

Lo Spirito si serve di “memoria”,

per cogliere il “passato” all’improvviso

ed il “futuro” raggiunge la sua gloria,

usando “attesa” in modo assai deciso.

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