Pubblicato su Lo SciacquaLingua
Ci dispiace contraddire ─ ancora una volta ─ il linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, autori del pur pregevole libriccino “Ciliegie o ciliege?” i quali sostengono che «la prima persona plurale del presente indicativo si può scrivere tanto “noi contrassegnamo” (senza la “i”) quanto “noi contrassegniamo” (con la “i”); tassativamente con la “i”, invece, la prima persona plurale del presente congiuntivo (che noi contrassegniamo)». Ci spiace fare il bastian contrario, ma la “i” è obbligatoria anche nella prima persona plurale del presente indicativo in quanto la “i” fa parte della desinenza “-iamo”. Come è errato scrivere *noi amamo (senza la “i”) cosí è errato scrivere *noi contrassegnamo. I verbi in “-gnare”, “-gnere” e “-gnire”, insomma, alla quarta persona del presente indicativo conservano la “i” perché parte integrante della desinenza: noi disegniamo; noi spegniamo; noi grugniamo.
A Cura di Fausto Raso
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.