Nonostante le raccomandazioni della prestigiosa Accademia della Crusca, i grandi “dicitori” radiotelevisivi e i grandi “scrittori” della carta stampata continuano, imperterriti, a bombardarci di strafalcioni linguistici tipo la ministro. Noi non ci stancheremo mai di condannarli. La sola forma corretta è la ministra. Vediamo, dunque, come si forma il femminile ortodosso.
Le parole terminanti in -o, -aio/-ario mutano in -a, -aia/-aria: architetta, avvocata, chirurga, commissaria, ministra, prefetta, primaria, sindaca.
Le parole terminanti in -sore mutano in -sora: assessora, difensora, evasora, revisora.
Le parole terminanti in -iere mutano in -iera: consigliera, portiera, infermiera.
Le parole terminanti in -tore mutano in -trice: ambasciatrice, amministratrice, direttrice, ispettrice, redattrice, senatrice.
I sostantivi terminanti in -e/-a non mutano, ma chiedono l’anteposizione dell’articolo femminile: la custode, la giudice, la parlamentare, la presidente, la ciclista.
Come sopra per i composti con il prefisso capo–: la capofamiglia, la caposervizio
Le forme in -essa vengono conservate solo per quelle cristallizzate da tempo: dottoressa, professoressa. Non diremo, quindi, la “presidentessa”, l’ “avvocatessa” e simili. Per quanto attiene ai sostantivi maschili in “-e” diventano femminili cambiando solo l’articolo: il giudice / la giudice.
Quelli in “-o” prenderanno la desinenza “-a” del femminile: il deputato / la deputata, il ministro / la ministra, il soldato / la soldata. Interessante ciò che dice il Treccani circa il suffisso “-essa”.
A cura di Fausto Raso
Pubblicato su Lo SciacquaLingua
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.