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Il cibo è il primo veicolo di accettazione al mondo mediante cui capiamo che, qualcuno, si sta prendendo cura di noi. Le esperienze più indelebili , da questo punto di vista, sono quelle vissute coi propri nonni perché nessuno, come loro, è disponibile a dedicarci  tempo, affetto e disponibilità.

Questa rubrica, curata da Maria Felicita Blasi, propone le antiche ricette delle nonne,  attraverso il ricordo dei loro nipoti.

In questa ventiseiesima puntata, si parla di “Lagane e ceci”

Sapori d’infanzia

“A casa dei poveri non mancano mai le lagane e ceci”. Questa frase la sentivo pronunciare a mia nonna, tante volte, sin da quando ero bambina. Mi chiedevo che cosa potesse significare; così una volta decisi di chiederle: “Nonna, perché proprio a casa dei poveri?” Lei mi spiegò che era un modo di dire, per evidenziare che si trattava di una pietanza che poteva essere preparata con ingredienti poco costosi: la farina e i legumi.

Sarà stato anche un piatto povero, ma per me era ricco, perché preparato con tanto amore. Io mi divertivo a vedere mia nonna che faceva un vulcano (io lo definivo così) con la farina, sulla spianatoia poggiata sul tavolo della cucina. Ero così curiosa che un giorno lei decise di farsi aiutare da me e mi insegnò a fare la pasta di casa.  Ricordo ancora il bastone (così lo chiamavo) che usava per stendere l’impasto! Poi ho imparato che era il mattarello. E che profumo di ceci che arrivava dai fornelli!

La ricetta

Ingredienti (per  4 persone)

Per la sfoglia:

-250 gr di farina di semola di grano duro

-acqua tiepida q. b. (circa 120-130 gr)

-500 gr di ceci secchi

-1 spicchio di aglio

-prezzemolo fresco

-alloro

-sale q.b.

-bicarbonato (facoltativo)

-pepe nero o peperoncino rosso (facoltativi)

Preparazione

Cottura dei ceci:

La sera precedente, mettere in ammollo i ceci in abbondante quantità di acqua tiepida e, se si preferisce, aggiungere un pizzico di bicarbonato. Prima di iniziare la cottura, scolare l’acqua, mettere in una pentola l’olio e l’aglio e, dopo aver fatto rosolare l’aglio, aggiungere i ceci e un po’ di alloro e ricoprire  con acqua tiepida. Man mano che l’acqua si assorbirà, aggiungerne ancora, sempre tiepida per non bloccare la cottura, che durerà circa un’ora.

Preparazione delle lagane:

Mettere su una spianatoia la farina, dando la forma di un vulcano. Inserire nel cratere l’acqua e mescolare fino a formare un impasto omogeneo, che dovrà riposare per circa 15 minuti.

Poi, dopo aver  steso un po’ l’impasto con il mattarello, arrotolarlo intorno al mattarello e, quindi, anche su se stesso.  Ripetere la procedura, utilizzando, volta per volta un po’ di farina sia sul mattarello, sia sulla spianatoia, per evitare che l’impasto possa appiccicarsi.  Si otterrà, così,  una sfoglia rotonda di circa 3 mm di spessore. Infine, si dovrà sfilare il mattarello, in modo che rimanga soltanto la sfoglia arrotolata. A questo punto, utilizzando un coltello lungo, con una lama liscia, partendo da un’estremità del rotolo, tagliare le strisce, di circa 2 cm di larghezza, avendo cura di passarle nella farina prima di riporle su un vassoio, per farle ben asciugare.

Per completare…

Quando i ceci saranno ben cotti, prenderne una piccola porzione, frullarla fino ad ottenere una crema e metterla da parte. Intanto riempire una pentola con acqua e portare ad ebollizione; adagiare con cura le lagane nell’acqua bollente e aggiungere il sale. Dopo circa 5 minuti, le lagane saranno cotte e pronte per essere scolate, ma non dovranno essere eccessivamente asciutte. Versarle in una scodella capiente, aggiungere i ceci e il prezzemolo, poi la crema di ceci e anche il pepe (se si preferisce); mescolare per bene e servire la pietanza ancora calda!

Buon appetito e…ricordate che “a casa dei poveri non mancano mai le lagane e ceci!”

Virginia (15 anni)

A cura di Maria Felicita Blasi

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