Pubblicato su Lo SciacquaLingua
Ancora un verbo adoperato — a nostro modo di vedere — impropriamente, se non erroneamente: munire (o munirsi). In questo caso qualche vocabolario è dalla nostra parte. E veniamo al dunque. Quasi tutti i mezzi di trasporto pubblico che circolano nelle nostre città recano la scritta «munirsi di biglietto prima di salire in vettura». Viene spontaneo domandarsi: da chi dobbiamo difenderci? Dall’assalto del conduttore o da quello del controllore? Munirsi sta a indicare una difesa: ci si munisce sempre di qualcosa contro qualcuno o contro qualche altra cosa. Nel caso dei mezzi di trasporto da chi dobbiamo difenderci, appunto? Dal conducente o dal controllore?
Munirsi, infatti, viene dal latino munire che significa proteggere, difendere, fortificare. Il termine munizioni non vi dice nulla? Cosa sta a significare, infatti, se non tutto ciò che serve per caricare un’arma da fuoco?
Crediamo, forse, che se i responsabili delle aziende di trasporto avessero fatto scrivere «fornirsi di biglietto», il viaggiatore sprovveduto in fatto di lingua sarebbe andato dal… fornaio a comprare una pagnotta.
A cura di Fausto Raso
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.