Il cibo è il primo veicolo di accettazione al mondo mediante cui capiamo che, qualcuno, si sta prendendo cura di noi. Le esperienze più indelebili , da questo punto di vista, sono quelle vissute coi propri nonni perché nessuno, come loro, è disponibile a dedicarci tempo, affetto e disponibilità.
Questa rubrica, curata da Maria Felicita Blasi, propone le antiche ricette delle nonne, attraverso il ricordo dei loro nipoti, studenti dell’IIS Lucrezia della Valle di Cosenza.
In questa diciannovesima puntata, si parla delle “Lasagne della Nonna”
Sapori d’infanzia
La “Kinder delice” di mia nonna la farei assaggiare un po’ a tutti voi, per farvi vivere le emozioni che io provo sin da quando ero piccola. All’uscita di scuola, quando andavo a casa di mia nonna e lei mi apriva la porta, quel particolare odore di nutella entrava in contatto con me; gettavo via per casa lo zaino e il cappotto e correvo in cucina, desiderosa di mangiare tutta quella torta, di cui avevo immaginato il sapore già dalla mattina, mentre ero ancora a scuola. Non so se mi piacesse di più guardare mia nonna mentre la preparava o, finalmente, poterla mangiare! La preparazione richiede molto tempo e io, ricordo, non potevo mangiarla subito, quindi, impaziente, come sono ancora oggi, di nascosto mangiavo la panna a cucchiaiate.
La ricetta è diventata, ormai, alla portata di tutti, ma bisogna avere le mani della mia nonna per gustarla al meglio!
La ricetta
Ingredienti
-2 uova
-70 gr di olio di semi
-120 gr di zucchero semolato
-100 gr di farina
-80 ml di latte (più quanto basta per spennellare)
-20 gr di fecola di patate
-30 gr di cacao amaro in polvere
-1/2 bustina di lievito per dolci
-1/2 bacca di vaniglia per farcire
Per la farcitura
-90 ml di latte condensato
-250 ml di panna fresca
Per la glassa:
-150 gr di nutella
-30 ml di latte condensato
-150 gr di panna fresca
Preparazione:
Mettere in una ciotola le uova con lo zucchero e mescolare utilizzando o la frusta, manualmente, oppure lo sbattitore elettrico; si otterrà un composto morbido e soffice. Aggiungere il latte (non freddo), l’olio e poi i semi di vaniglia. Una volta amalgamato il tutto, unire la farina, la fecola, il cacao e il lievito, dopo averli setacciati. Mescolare a mano con un mestolo, fino a ottenere un composto privo di grumi. Trasferire in uno stampo da 20 cm di diametro, dopo averlo imburrato e infarinato, e riporlo nel forno, precedentemente riscaldato, a d una temperatura di 180° per circa 35-40 minuti. Quando il dolce sarà ben cotto e asciutto (si consiglia di verificare con uno stecchino infilato al centro), lasciarlo intiepidire prima di toglierlo dal forno, per poi farlo raffreddare su un piatto da portata. Quando la torta sarà fredda, tagliarla a metà trasversalmente in modo da ottenere due dischi dello stesso spessore.
Preparazione della farcitura
In una ciotola montare la panna con lo sbattitore elettrico, avendo cura che rimanga morbida. Aggiungere, gradatamente, il latte condensato e continuare a montare fino ad ottenere una crema densa.
Spennellare il primo disco (base della torta) con un po’ di latte e poi spalmare la crema, ricavata dopo aver mescolato latte e panna, distribuendola in modo omogeneo, con l’aiuto di una spatola. Sovrapporre il secondo disco e, dopo aver riposto la torta in frigorifero per circa 3 ore, preparare la glassa.
Preparazione della glassa
In una pentola fare sciogliere il latte condensato nella panna e portare ad ebollizione e poi, in una ciotola, mescolare il tutto con la nutella, fino ad ottenere un composto omogeneo. Coprire con pellicola adesiva e lasciare che si raffreddi, per 15 minuti.
Versare la glassa ottenuta sul centro del dolce raffreddato e lasciare che scenda sui bordi, utilizzando, se necessaria, una spatola.
Trasferire la torta kinder Delice su un piatto da portata e lasciare raffreddare in frigorifero per un’ora prima di gustarla, in modo che la torta si affetti più facilmente.
Consiglio vivamente di assaggiare questa torta a tutti i golosi come me che, solo al pensiero, avranno certamente l’acquolina in bocca. Vorrei tanto poter rivivere, con la stessa intensità, quelle forti emozioni che più volte ho provato durante la mia infanzia!
Giovanna (16 anni)
A cura di Maria Felicita Blasi
