Posted on

Questa è la dodicesima (e ultima) puntata del percorso fatto di ricordi, sensazioni, riflessioni, stati d’animo di chi ha trascorso gran parte della propria vita accanto a un genio ribelle (e incompreso) del mondo della psicoterapiaGiovanni Russo

3  Agosto 2023

Ritengo di aver fatto una panoramica,  ampia e articolata, della mia esperienza di vita accanto a questo grande uomo di scienza, mettendo in evidenza importanti tappe, che ognuno di voi potrà trarre degli insegnamenti,  da questo percorso, se lo riterrà utile.

E credo interessante a questo punto, condividere con voi, a conclusione di questo viaggio, il sapere che ne ha fatto, degli studi ed esperienza di vita, l’Oretta di oggi.

Quando la luce si è spenta sulla vita di Giovanni Russo,  senza quindi avere più accanto quella figura  guida  (ingombrante, si, ma protettiva), ha preso in mano le redini della sua vita.

All’inizio arrabbiata, grintosa e battagliera sempre sul piede di guerra, poi consapevole di dovere ancora aggiustare il tiro su come proseguire: insomma, vederci chiaro.

Piano piano ha capito che doveva mettere in pratica ciò che aveva imparato della teoria

E, nella maggior parte dei casi, ci è riuscita diventando più saggia, consapevole  delle sue potenzialità.

L’elemento che l’ha aiutata molto è stato quello di amare la vita, (era insito in lei caratterialmente). Come dire: “La vita è bella nonostante. C’è un problema? Ebbene, una soluzione si trova”.  

Del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, noi constatiamo che ci sono tutti e due; ma puntare su quello che noi vogliamo evidenziare, che ne fa la differenza.

Le paure non scompaiono quando ci si trova davanti a decisioni importanti da prendere ma la, sicurezza acquisita negli anni e il mettere in pratica “il Prima  Pensa Poi Parla Perché Parole Poco Pensate Possono Produrre Perenni Pene “  (Le famose “12 P”: le ricordate?), l’hanno aiutata a commettere meno errori.

Un’altra cosa importante che  l’ha aiutata,  è stata la conoscenza che la psiche e il corpo sono intimamente legati.

Se si è particolarmente stressati, preoccupati, le nostre difese immunitarie si abbassano e il nostro corpo si ammala. I segnali ce li invia se li sappiamo cogliere.

Sento di aver fatto un buon lavoro di sintesi, utile per chi ne saprà trarre vantaggio.

Auguro a tutti un buon proseguimento

Oretta Lanternari – Pedagogista

2 Replies to “La mia vita accanto a un genio ribelle. Capitolo Dodicesimo.”

  1. Ho letto con interesse tutte le puntate.
    Ho avuto modo di frequentare la vostra scuola per tanti anni in tutt’altra veste: da bambino e da ragazzino poi, amico di Giuseppe negli anni della nostra pubertà e pre-adolescenza!
    Ricordo con gioia ma un pizzico di nostalgia le infinite partite a ping-pong, le corse sul giardino, i momenti di gioco e svago, le partite con la ricca dotazione di giochi da tavolo di Giuseppe, le scorrazzate in bicicletta, i pomeriggi in piscina, i tornei di scacchi e soprattutto i tornei di ping pong organizzati dai Russo dove immancabilmente ci giocavano la finale con Giuseppe (conservo ancora tutte le coppe…), gli interi pomeriggi ad ascoltare musica insieme e molto molto altro!
    Non menziono qualche marachella quando entravamo in qualche stanza proibita, oppure usavamo impropriamente quanto ci veniva messo a disposizione 🙂
    Ogni tanto, mi ricordo che gli allievi della scuola si fermavano incuriositi a guardarci giocare a ping-pong, sfidandoci di tanto in tanto in divertenti doppi.
    Ricordo anche con piacere di essere stato talvolta ospite presso la casa dei Russo, dove poi con Giuseppe ci fermavamo a guardare i film in VHS (bei tempi), dopo aver mangiato un pasto preparato da Oretta, che saluto con affetto.
    Negli anni ci siamo persi di vista, crescendo e ciascuno prendendo la propria strada. In questi ultimi anni la mia vita professionale legata al marketing mi ha portato ad interfacciarmi con l’affascinante disciplina del neuro marketing, e girovagando per il web sono risalito a questo blog. Un caso, probabilmente, ed alcune affinità di contenuti, ma il tuffo nel passato e le sue emozioni sono state immediate! Per me, nostalgico di natura, l’onda anomala è stata alquanto sostanziosa.
    Scusate l’intromissione, chissà se Oretta si ricorda di me e se avete l’occasione, fatele pervenire i miei saluti 🙂
    Claudio

  2. Ciaoooo Claudio sono Peppe….
    Mi ha fatto molto piacere leggere il tuo commento sotto l’articolo di mamma che ti saluta e ti ringrazia.
    Sottoscrivo tutto quello che hai detto, ricordo con tanto affetto i pomeriggi a giocare a Ping pong e a pallone (dove tu eri molto più bravo di me ). Le nostre strade si sono divise tanto tempo fa ma sono disponibile per un caffè quando preferisci per rivangare i vecchi tempi. Un abbraccio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *