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All’Esistenzialismo è appartenuto

e, in particolar, quello francese;

ogni cosa che Sartre ha sostenuto

in queste strofe sarà resa palese.

Husserl e Heidegger lo hanno influenzato

e ha assunto originale posizione

rispetto a tutte quelle del passato,

che appartenevano alla tradizione.

E’ un tema in Sartre molto ricorrente

l’  “intenzionalità della coscienza”:

essa proietta, immancabilmente,

se stessa fuor di sé, con trascendenza.

Il mondo ad essa esterno è l’  “in sé”,

in quanto vive al buio la realtà;

invece la coscienza è il  “per sé”

ché del mondo e di sé tutto saprà!

Sembra che il “nulla” essa rappresenti,

poiché all’essere lei si contrappone,

e ciò vuol dire che i suoi movimenti

son liberi e non nella prigione.

E’ libera essa, allor, di superare,

quando vorrà, quella realtà fattuale,

in modo da potere realizzare

i suoi progetti, in maniera assai normale.

L’  “altro da sé” di fronte a noi appare,

solo se ci sentiamo osservati,

come se gli altri ci vogliano incastrare;

come gli oggetti noi siamo trattati.

Quando al Marxismo si avvicinerà,

questo filosofo cambierà il pensiero;

da quel momento l’uomo, poi, potrà,

grazie alla prassi, cambiare il mondo intero.

Rifiuterà ciò che lo condiziona:

per vivere un po’ più liberamente,

i vincoli passati lui abbandona;

la vita affronterà serenamente.

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