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Pubblicato su Lo SciacquaLingua

Sul plurale dei nomi (e aggettivi) in “-scia” abbiamo notato una contraddizione nel sito della Treccani. Nella sezione “grammatica italiana” (domande e risposte) si legge: “La regola è molto semplice: i nomi femminili che escono in –scia al singolare, al plurale escono in –sce.

Perciò avremo: angoscia/angosce, ascia/asce, biscia/bisce, coscia/cosce, fascia/fasce, striscia/strisce, ecc. Nel caso che la i sia tonica, cioè accentata (scìa), nel plurale la i tonica verrà mantenuta (scie)”. Nel vocabolario (sempre nel sito Treccani), al lemma “inconscio”, leggiamo “incònscio agg. e s. m. [dal lat. tardo inconscius, comp. di in2 e conscius «conscio»] (pl. f. –sce o –scie)”.

Come si può ben vedere per il plurale femminile ammette anche la forma in “-scie” (inconscie), censurata dalla grammatica. Non è l’unico vocabolario, però, anche nel Devoto-Oli si può leggere: “inconscio – aggettivo e sostantivo maschile (plurale femminile –sce o –scie)”. Ci auguriamo che i responsabili dei due vocabolari…

A cura di Fausto Raso

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