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Ci sono foglie che si aggrappano ai rami perche non vogliono cadere mai,ci sono stelle che si aggrappano al cielo perche si accorgono di finire,sai, ci sono ubriachi che stringono il bicchiere perché è sempre l’ultimo che fa paura,ci sono uccelli che sentono lo sparo e contano quanto gli resta ancora

Questo è l’incipit di una bellissima canzone di Roberto vecchioni che spiega il rapporto fra la vita il tempo e la paura

Sono pochi, in questo periodo storico, gli individui, nel mondo, non costretti ad un regime di autoprotezione che si trasforma, in paesi come l’Italia, in un vero e proprio isolamento controllato

Le reazioni emotive che produciamo non sono affatto standardizzate: ciascuno produce le proprie ma, tutte, confluiscono in un alveo nel quale riconosciamo paura, rabbia, confusione, sensazione di un lutto che non verrà mai elaborato….

Cominciamo ad occuparci della paura

Ciascuno di noi viene raggiunto, più volte al giorno, da bollettini di guerra a seguito dei quali, riscopre la sensazione di impotenza quella che forse, ha sperimentato per la prima volta da bambino nello scoprire di non poter competere con gli adulti nel decidere quali scelte, quali strade…

La paura, amici, quella che altri, cucissero per noi un vestito, anche bello se vogliamo, ma senza chiederci: lo vuoi? Cosa desidereresti per te?

Condannandoci, di fatto, alla difficoltà di scegliere al primo bivio (grande o piccolo) quale strada imboccare

La paura, insomma, quella emozione di allarme di fronte a un pericolo reale o presunta

Molto spesso non sono i fatti a turbare gli uomini quanto, piuttosto, le opinioni intorno ai fatti” (einstein)

Vedete, una reazione d’allarme aumenta con l’immaginazione o la fantasia (come quando, da bambini, dopo un film dell’orrore avavemo paura del buio o gardavamo sotto al letto prima di addromentarci, per paura della presenza di un assassino)

E si riduce, prendendo le misure

Sparisce quando sappiamo come agire

Il vero problema è la paura di aver paura

Logica suggerisce di ridurre l’ascolto o la visione di informazioni catastrofiche per non perdere il contatto con la realtà à quello del Coronavirus è sicuramente un problema non indifferente ma non è certamente l’Ebola o simili e, poi, nel frattempo si approntano sempre nuove terapie

Non dobbiamo soltanto arrivare preparati ad una sorta di momento supremo in cui il virus verrà a portarci via perché, con comportamenti responsabili, questo rischio si allontana. Dobbiamo semmai ricordarci di non dimenticare di vivere recuperando ciò che amiamo di più. Perché per concludere con la canzone di vecchioni, con cui ho iniziato

“Ci sono uomini che hanno sfidato il tempo perchè qualcuno sia felice. tu, quanto tempo hai? Tu, quanto amore hai? Basta solo sapere questo, sai; conta solo questo, sai.
Tu, quanto tempo hai, quanto amore hai”

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