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Il periodo di crisi che sta affrontando il nostro paese non ha quasi precedenti nella storia contemporanea, soprattutto per quello che riguarda la limitazione della libertà personale.

Gli ultimi decreti emanati dal Governo si prefiggono il solo scopo di proteggere e tutelare la salute dei cittadini ed è stato evidente come, fin da subito, questa necessità si sia sovrapposta con la suddetta limitazione. Si stanno vivendo giorni in cui le normali abitudini quotidiane come uscire, andare a fare la spesa, lavorare, incontrarsi con amici o parenti, portare fuori il cane e via dicendo, stanno subendo forti restrizioni e assoluti divieti. Questo non può non avere una ripercussione sulla psiche della persona, a tutti i livelli. È richiesta quotidianamente una riorganizzazione radicale delle proprie abitudini e, contemporaneamente, è necessario pensare molto e valutare bene la propria percezione e le proprie reazioni alla realtà e alle numerosissime notizie che ci sollecitano, alcune veritiere, ma molte altre facenti parte delle “fake news”, da cui è necessario proteggere e proteggersi.

É importante sottolineare un aspetto critico. Un rischio psichico è sempre in agguato, quando si è costretti a vivere questo tipo di situazione: quello della regressione. Questo termine definisce una condizione, esito dell’attivazione di un meccanismo di difesa.

I meccanismi di difesa sono delle funzioni psicologiche automatiche, involontarie e inconsce, di cui la psiche si serve per gestire situazioni di stress, cercando di mediare tra impulsi e desideri, da un lato, e proibizioni interne e condizioni della realtà esterna che possano minare il senso di sicurezza, dall’altro. Come quando, ad esempio, l’individuo si sente minacciato da pericoli di varia natura o dalla realtà, che lo attacca, rendendolo vulnerabile a livello narcisistico (Lingiardi V., Gazzillo F., 2014; Gabbard G.O., 2010).

L’istanza deputata alla mediazione tra questi aspetti è identificata da Freud nell’Io. All’interno del modello strutturale da lui proposto (Freud S., 1922), la psiche è suddivisa in tre istanze, ciascuna con specifiche funzioni, che si distribuiscono tra la regione conscia e quella inconscia della mente. Oltre all’Io, Freud identifica anche l’Es e il Super-Io. Le funzioni dell’Es sono completamente inconsce, quelle del Super-Io prevalentemente inconsce, mentre l’Io possiede funzioni completamente consce, eccezione fatta per i meccanismi difensivi: essi operano, quindi, nella totale inconsapevolezza della persona, permettendo all’Io di svolgere il proprio lavoro di “arbitro” e gestire così il rapporto tra la realtà esterna e la vita psichica interna.

I meccanismi di difesa vengono attivati dall’Io ogni qual volta si manifestino segnali di pericolo psichico (come ansia, senso di colpa o vergogna), che rimandando ad un vissuto angoscioso. Questo vissuto è il segnale che in noi stanno emergendo impulsi, bisogni o desideri che, per conflitti intra-psichici e/o per dati di realtà, convincono la psiche della loro pericolosità, nell’eventualità in cui dovessero accedere alla coscienza per essere espressi e soddisfatti. Non potendo, però, eliminare direttamente la minaccia, l’Io se ne difenderà facendo qualcosa per impedirne l’espressione diretta (Giambelluca F.C., Parisi S., Pes P., 1995).

La regressione, in particolare, fa la sua comparsa in quelle situazioni ricche di tensione in cui la frustrazione diviene troppo intensa da gestire e la capacità di controllo ne risente, così come la nostra chiarezza mentale, l’attenzione e la concentrazione, la capacità di giudizio. Queste situazioni obbligano la psiche (in particolare, l’Io con quell’insieme di funzioni che regolano il rapporto con la realtà) a tornare a modalità di funzionamento proprie di momenti meno difficili e, nei casi più estremi, addirittura a funzionamenti mentali propri dell’infanzia. Si tratta di un’operazione difensiva nella misura in cui riesce a fare questo, implicando un ritiro dal conflitto attuale ed un fronteggiamento della situazione stressante, attraverso il ritorno a modalità di funzionamento mentale proprie del passato, così da poter trattare l’avversità presente come se non fosse mai avvenuta (White R.B., Gilliland R.M., 1975). Malattie fisiche gravi e prolungati ricoveri obbligano la persona a rinunciare alla quasi totalità delle proprie attività di adulto e a molte delle proprie autonomie; questo potrebbe far sì che la psiche della persona, per poter far fronte a questa situazione nel modo migliore, ricorra alla regressione. Perciò, come quasi tutti i meccanismi difensivi, essa ha un ruolo profondamente adattivo, tanto da poter essere definita nei termini di “regressione al servizio dell’Io” (Kris E., 1952). Questo movimento difensivo, però, può diventare un problema quando il ricorso ad esso viene attuato in modo rigido, comportando per la persona un eccessivo costo relativamente al rapporto con la realtà. La situazione di quarantena che, oggi, la popolazione europea e non solo, si trova a fronteggiare potrebbe, in alcuni casi, favorire una regressione funzionale alla gestione dello stress, ma potrebbe anche mettere a dura prova la psiche, costringendola ad operazione difensive massicce.

In conclusione, la quarantena si può annoverare tra quelle situazioni, che, potenzialmente, possono esporre la psiche all’utilizzo straordinario di queste operazioni difensive. È indubbiamente una condizione di vita, che ci sta privando, seppur momentaneamente, della gestione autonoma della nostra vita e della nostra routine.

Per recuperare un’adeguata dose di controllo, è importante recepire informazioni da canali ufficiali ed affidabili e seguire le raccomandazioni ed i suggerimenti degli esperti, come, ad esempio, l’indicazione di ricreare una sorta di contenitore, attraverso nuove abitudini quotidiane, che possano proteggerci anche dal rischio di un eccessivo disinvestimento dagli oggetti e dai consueti ruoli, facendoci sperimentare una marcata apatia depressiva.

BIBLIOGRAFIA

Freud A. (1936), “L’Io e i meccanismi di difesa”. In Opere, vol. I. Torino: Boringhieri, 1978

Freud S. (1922), “L’Io e l’Es”, in Opere, vol. IX. Torino: Boringhieri, 1977

Gabbard G.O. (1999), Introduzione alla psicoterapia psicodinamica. Milano: Raffaello Cortina, 2011

Giambelluca F.C., Parisi S., Pes P. (1995), L’interpretazione psicoanalitica del Rorschach.  Roma: Kappa

Kris E. (1952), Ricerche psicoanalitiche sull’arte. Torino: Einaudi, 1967

Lingiardi V., Gazzillo F. (2018), La personalità e i suoi disturbi. Milano: Raffaello Cortina

White R.B., Gilliland R.M. (1975), I meccanismi di difesa. Roma: Astrolabio, 1977

Enrico Degiovanni

Psicologo clinico

Specializzando in psicoterapia (III anno – SFPID)

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