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Si presti attenzione ai due termini in oggetto perché spesso si confondono o vengono adoperati impropriamente ritenendoli l’uno sinonimo dell’altro. Il primo, aggettivo, significa “tolto dalla balla“: la merce arrivata non è stata ancora sballata. Viene anche adoperato, ma non correttamente,  nel significato di “infondato”, “senza speranza” e simili: Giulio è l’avvocato delle cause sballate.  Il secondo è il participio passato di “spallare“: un cavallo spallato, vale a dire con le spalle rovinate (dal forte peso). Si deve adoperare in funzione aggettivale in luogo di “sballato” (infondato, senza senso, che non regge e simili): il tuo ragionamento è spallato (in senso figurato: con le spalle rotte, quindi non sta in piedi, non regge).

A cura di Fausto Raso

Pubblicato su Lo SciacquaLingua

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