“Egr. avvocato, vorrei porle un quesito: nel caso di morte di un dipendente statale in attività di servizio, chi sono gli eredi che possono ottenere l’indennità di buonuscita? In attesa di riscontro, la ringrazio. G. L.”
L’indennità di buonuscita è una somma di denaro spettante ai lavoratori iscritti al fondo di previdenza per i dipendenti civili e militari dello Stato, con almeno un anno di iscrizione, quando ha termine il servizio.
Il DPR 1032/1973 (Testo unico delle norme sulle prestazioni previdenziali a favore dei dipendenti civili e militari dello Stato), all’articolo 5, comma 1 prevede, per l’ipotesi di morte del dipendente statale in attività di servizio, che l’indennità di buonuscita sia corrisposta, nella stessa misura che sarebbe spettata al dipendente, nell’ordine:
– al coniuge superstite;
– agli orfani;
– ai genitori;
– ai fratelli e sorelle, se vivevano a carico dell’iscritto.
In mancanza delle persone indicate dall’articolo 5, primo comma, l’indennità viene attribuita secondo le norme della successione “mortis causa“, sia testamentaria che legittima.
Erminia Acri-Avvocato
Erminia Acri, iscritta all’Albo degli Avvocati del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, Patrocinante in Cassazione, esercita la professione di avvocato in materia di diritto civile, diritto del lavoro e previdenza, diritto amministrativo (abilitazione all’esercizio della professione di avvocato conseguita in data 05/05/1998). Consulente legale dell’Inas-Cisl, sede di Cosenza. Attività di docenza, in materia di Diritto di Famiglia, c/o Scuola di Specializzazione in Psicoterapia ad Indirizzo Dinamico (SFPID) – Roma. Iscritta all’Albo dei Giornalisti- Elenco pubblicisti dal 01/07/2006. Responsabile “Area informativa” Progetto SOS Alzheimer On Line
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