Pubblicato su Lo SciacquaLingua
Dopo la livrea, due parole, due, sul frac. Cominciamo con il dire, innanzi tutto, che la sola grafia corretta è con la “c”: frac, non “frak” o “frack”. La “storia” di questo abito non è ancora del tutto chiarita: la voce è francese ma la provenienza – sembra – inglese: “frock” (si badi bene, con la “o”), che originariamente indicava una veste maschile a falde indossata da persone che andavano a cavallo. Si ritiene, anzi, che fosse usata dai militari (non solo dai “cavalieri” ma anche dai fanti): i due bottoni che ornano questo indumento, ancor oggi, all’altezza delle reni sarebbero la “prova provata”; servivano, infatti, a tenere le falde rialzate per permettere di camminare piú speditamente. Oggi, con il termine frac si intende un “abito maschile da cerimonia, nero, con giacca corta davanti e prolungata dietro in due falde lunghe e sottili”. Aggiungiamo, per gli amanti (o amatori) della “purezza linguistica”, che l’Accademia della Crusca aveva proposto di sostituire il termine barbaro “frac” con “marsina”, ritenuto vocabolo piú schietto. Ma marsina non viene dal nome del maresciallo di Francia Jean de Marsin, che indossava il frac prima ancora che fosse coniato questo termine? Ma tant’è. Scherzi della lingua.
A cura di Fausto Raso

Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.