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Imparo ancora una volta dalle mie origini e ne sono orgogliosa.

Le parole divorano gli istanti, colorano i pensieri anche se i miei occhi annebbiati dalle lacrime a fatica riescono a trasferire al mio interno una immagine nitida e senza sfumature. E allora faccio un salto raccogliendo tutte le forze e mi lascio prendere per mano.

Un viaggio, in quel tardo pomeriggio di autunno inoltrato, ci siamo ritrovate, senza chiederlo, a percorrere un viaggio nei ricordi; la speranza si lega immediatamente al desiderio di ritrovare quello che ormai è perduto, ma questo dono è troppo intenso per poterlo sciupare annegandolo nella malinconia. A braccia aperte, senza bisogno di parole proviamo ad eliminare il dolore nei ricordi, rimane così solo la parte più bella. Una leggera brezza mi riporta indietro nella dolcezza dell’andato e parte una nuova pagina.

Le voci risuonano riempiendo gli spazi.

La casa. Il posto dell’anima, dove tutto, pur cambiando nel tempo rimane inalterato. Ogni angolo, ogni stanza, anche le cose più insignificanti assumono un valore intenso. Mi distraggo un momento, distolgo lo sguardo e, scorrendo velocemente nell’archivio della memoria, rivedo le origini, risento e rivivo il calore del passato. Ho la sensazione che sia trascorsa un’eternità, ma so bene che non è così. Mi accompagnano poche e nascoste lacrime mute, senza pretese.

Tenendoci per mano e annullando ogni distanza temporale proviamo ad aggirarci negli ambienti che sanno di vissuto. Le finestre sulle strade roventi dell’estate, sulla piazza campo di giochi e di mille fantasie, sul triangolo di cielo che si intravede debolmente. Ogni profumo si lega ad un momento e fra quello predominante dei fiori, a me arriva l’immagine del verde smagliante delle piante più belle. Ripenso alla delicatezza dedicata alla cura di ogni foglia, al conforto regalato ad ogni bocciolo ad aprirsi all’esterno. Margherite bianche e semplici, viole spiritose, ciclamini birichini spuntano da ogni vaso a donare allegria e poi, nascosta, fra almeno un centinaio, sporge lei di lato dal colore non ben definito, un arancio tenue frammisto al bianco perlato, delicato come lo può solo essere uno naturale. Non è la più grande, ancora non sbocciata, forse la sua bellezza sta tutta là, nell’attesa. Mi sollevo, allungando le braccia provando un brivido di freddo. La sfioro con le dita e torna a me una sensazione come di seta naturale, liscia ma non troppo a scivolare.

Per un istante sento le voci.

Una visita inattesa

Veniamo improvvisamente catturate dalle parole di una vocina flebile ma decisa nel suo intento. Entra prepotentemente senza chiedere permesso e, cominciando da un tempo veramente lontano, si presenta ai nostri occhi raccontandosi con orgoglio. In due parole scorre tutta la sua vita intensamente vissuta: le passioni, gli affetti, le speranze. La vivacità colpisce fin dentro l’animo, strappando un sorriso di stupore. Ancora una volta e sempre di più. Poco è lo spazio per noi ed i nostri desideri: lei non ha più molto tempo, è giusto sia così. Un fiume di parole che scorrono a riempirlo, a renderlo più ricco per scivolare fino a valle: la giovinezza dei tempi andati, le ambizioni e tanto orgoglio. Ascoltiamo compiaciute, nonostante le distrazioni dell’ambiente. Il suo sorriso, accompagnato dall’ardore del racconto, si spegne per un istante, quando la sua mente raggiunge quel pensiero soffocato poco tempo fa. E là si intuisce dov’è tutta la forza che la lega alla vita. Come se da sempre ci avesse avute al suo fianco esprime nei dettagli il dolore del momento, la crudeltà delle leggi di Natura che non risparmiano nessuno e la sua incredulità nel voler comunque andare avanti. Sembra ancora più piccola di quello che realmente è, le sue palpebre si abbassano con dispiacere su di un velo di lacrime che rimane immobile, ormai non scende più.

Incantate e stupite, distratte dalla voglia di riprendere in mano le pagine d’amore ma trattenute dal racconto della tenerezza che si è presentata ai nostro occhi.

Un dubbio ci assale: cosa è stato? Veramente la gradevole intrusione ha vissuto di reale oppure le parole dipinte sulla carta dell’amore si sono materializzate nella nostra suggestione?

… piano piano il buio della notte

Un fragile raggio di luna si espande all’interno delle stanze, si respira armonia fra di noi, anche se le parole che hanno vissuto in questo giorno appartengono ad un legame che non è nostro. Un legame non scontato, straordinario e svariato nelle sue cento sfaccettature, tutte diverse fra di loro, che rendono unica ed irripetibile la musicalità sugli accordi della comprensione.

Le ultime righe. Leggo sempre più sorpresa dall’amore vissuto nelle pagine sbiadite dal tempo trascorso senza limiti. Vorrei poter imparare dalle parole impresse, dalla purezza dei sentimenti che hanno coronato una grande storia, dalla ingenuità e dalla tenerezza che ha legato.

È troppo per tenerlo tutto dentro. Ancora, a voce alta.

Una poesia, la scrivo per te.Quando il tuo viso si accendee il calore si diffonde.Lo si sente, io lo sento.Una poesia, la scrivo per te.Per aiutarmi a darti una mano,per regalarti il mio sorriso più bello,quello che segue il tuo sguardo.Una poesia, la scrivo per te.Per respirare l’odore dalle tue parole,per lasciarmi trasportare,da te, verso di te.

Fra la carta delle lettere spunta una piccola foto in bianco e nero, risale alla fine degli anni ’50. Si intuisce chiaramente una giornata ventosa, in primo piano una donna snella con un foulard a trattenere i suoi capelli, sorride con dolcezza e guarda l’obiettivo, è giovane e sulla sua vita molto si ha ancora da scrivere. Non so perché, ma la sensazione provata è che dall’altra parte, chi scatta, è in fase di contemplazione. Non bada tanto al paesaggio intorno, che peraltro è molto bello: campagna in pieno inverno, lo sfondo è bianco di neve, il cielo difficilmente distinguibile da quello che c’è intorno, alberi infreddoliti dal gelo della stagione ma pronti a riaccendersi di verde quando il calore del sole raggiungerà i rami risvegliandoli. Immagino il momento in cui viene catturata l’immagine: lui incantato, stupito, sorpreso dallo sguardo che si ritrova innanzi. Meraviglioso, tutto per lui. Deve essere un uomo molto innamorato. Lei debolmente lo accarezza con lo sguardo, trasmettendo il suo amore che vive da quel giorno quando il tutto sta per iniziare.

Fernanda

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