Pubblicato su Lo Sciacqualingua
Il bolero è una delle danze più emblematiche della Spagna, intriso di ritmo e passione. Eppure, in italiano manca un termine corrispondente che ne restituisca l’essenza senza dover ricorrere alla parola spagnola. Da questa riflessione nasce la proposta di due neologismi: ardentismo per la danza e ardentista per chi la interpreta.
L’ispirazione per questi termini proviene dalla natura stessa del bolero, caratterizzato da movimenti intensi e una musicalità avvolgente. Ardentista prende forma dall’aggettivo ardente, che evoca il calore emotivo e la forza espressiva tipica di questo ballo. Chi pratica il bolero con quella passione potrebbe dunque essere definito ardentista, un danzatore che trasforma la musica in energia pura.
Di conseguenza, ardentismo diventa il nome ideale per identificare il bolero in italiano, donando a questa danza una connotazione unica e ben definita. Il suffisso -ismo le conferisce autorevolezza e la caratterizza come un vero e proprio genere artistico, al pari di altre discipline codificate (alpinismo, ciclismo, cubismo, empirismo). Un termine che racchiude l’essenza di un ballo carico di emozione e precisione, rendendolo un fenomeno stilistico riconoscibile.
Le due neoformazioni, ardentismo e ardentista, potrebbero colmare, dunque, un vuoto linguistico e offrire una soluzione per chi desidera riferirsi al bolero in italiano con un nome originale e immediato. Se questi nuovi lemmi entrassero nell’uso comune arricchirebbero il lessico coreutico, aggiungendo un tocco di italianità a un’arte già universale.
A cura di Fausto Raso

Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.