Mente e dintorni è una rubrica (nata da una fortunata serie televisiva) che ci porta a curiosare nei meandri della nostra personalità, per scoprirne i segreti e capire i motivi per cui compaiono i disturbi e, ovviamente, prendere rimedio.
Perché, conoscersi e comprendersi, aiuta senz’altro a vivere meglio.
È uno strano dolore… Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai. (Alessandro Baricco)
Come abbiamo modo di capire finora (e come abbiamo visto, durante specifiche puntate della collana “Le ragioni del cuore”) i narcisisti sono alla costante ricerca dell’amore (inteso come la presenza di qualcuno che li “riconosca” attraverso la considerazione e l’ammirazione), pur considerando la reazione d’amore come una probabilità di essere esposti all’umiliazione, al rifiuto e alla vergogna, perché, per un meccanismo chiamato “proiezione” sono portati a vedere nello sguardo dell’altro il riflesso della propria vulnerabilità.
Questo meccanismo nasce da una distorsione di ciò che viene chiamato “rispecchiamento”: momento attraverso cui, la mamma trasmette al proprio bambino (nel periodo dell’allattamento) il piacere di averlo fra le braccia, tracciando la misura della sua autostima inconscia.
Torniamo per un attimo alla paura del riflesso (nello sguardo dell’altro) della propria vulnerabilità…
Dobbiamo riposizionarci, come “a volo d’angelo”, ai primi momenti della nostra vita, quando soffrivamo per la presenza di un “terzo” (il padre) nel rapporto fra noi e nostra madre.
Secondo i grandi autori della Psicodinamica, ognuno di noi ha desiderato, inconsciamente, la distruzione della coppia “coniugale”, generando aggressività e invidia.
Chi di noi ha superato questa fase andando “oltre l’Edipo” (avendo fatto pace col Padre, per intenderci) manterrà solo tracce di questi stati d’animo.
Gli altri, invece (e purtroppo), li rivivranno per intero, con la stessa irrefrenabile voglia di distruggere il proprio eventuale rapporto sentimentale non potendo più, ovviamente, danneggiare il legame fra il proprio Padre e la propria Madre.
Siccome parliamo di “proiezione” (cioè di quello che, di noi e dei nostri sentimenti, “vogliamo” vedere nell’altro) ecco che si è spinti a disintegrare qualsiasi rapporto di coppia che si tenta di realizzare.
La progressione emotivo comportamentale è la seguente: idealizzazione (sopravalutazione) svalutazione, abbandono.
Tali conflitti inconsci, possono dunque essere ricondotti, come spesso accade, ad alcune difficoltà della relazione madre-bambino dalla quale, evidentemente, non si è venuti fuori.
Considerando queste premesse, cosa succederà nel futuro degli individui di sesso maschile?
Questi uomini vivono il desiderio sessuale per una donna, come una ripetizione della seduzione materna successivamente (a loro modo di vedere) frustrata e, quindi, odiano inconsciamente la donna desiderata.
Un simile sentimento, arriva a distruggere la capacità d’eccitazione sessuale e sfociare nell’inibizione sessuale.
Tutto il resto è “Noia”…
In altri casi, si ha una iniziale intensificazione della ricerca di stimolazioni sessuali, di eccitazione e di gratificazione, rapidamente seguiti dalla svalutazione della donna idealizzata e, infine, dalla noia.
Da queste dinamiche deriva un ampio spettro di problematiche della sfera della sessualità.
Alcuni uomini narcisisti presentano una grave inibizione sessuale e una paura di essere ridicolizzati e rifiutati dalle donne, collegata alla loro proiezione sulle donne e all’odio inconscio verso di loro (di cui abbiamo parlato qualche rigo più sopra). Si può giungere fino all’impotenza.
Per difendersi da questa situazione contrastante di eccitazione/inibizione può generarsi (inconsciamente) un meccanismo di “scissione”: alcune donne vengono idealizzate (e tutti i sentimenti sessuali nei loro confronti negati) e altre vengono percepite come puri oggetti genitali, con i quali sono possibili solo la libertà di godere sessualmente.
Come dire: una donna “stabile”, vissuta come “angelo del focolare”, ad esempio…
… e altre presenze femminili (con un rapporto “senza nulla a pretendere”) con cui sfogare ogni tipo di trasgressione.
Il partner deve soddisfare l’ideale del narcisista ma non essere meglio di lui (tanto da innescarne l’invidia); al tempo stesso, non può nemmeno essere inferiore, perché innescherebbe la svalutazione e la distruzione della relazione.
Un altro “sintomo” narcisistico è l’assenza della capacità di gelosia, che spesso indica l’inabilità di provare un sufficiente interesse per l’altro e che rende irrilevante l’infedeltà.
Paradossalmente, però, questa può emergere “a posteriori”, sotto forma di ferita narcisistica quando il partner l’abbandona per qualcun altro, in forme anche violente e aggressive, con desiderio di vendetta.
In conclusione, se volessimo sintetizzare i motivi per cui gli uomini (narcisisti patologici) provano ostilità verso le donne, potremmo racchiuderli in questo breve elenco:
- Non vogliono sperimentare un senso di inferiorità
- Non vogliono dipendere da nessuno ma hanno bisogno di una “spalla”
- Non vogliono correre il rischio di essere sottomessi
- Non vogliono togliere la maschera di “grandiosità”
- Non vogliono “restituire”
- Non vogliono scoprire che, in realtà, “il Re è nudo”
E, a questo punto, proviamo a domandarci: cosa accade, invece, nel percorso esistenziale di una Donna narcisista?
Sarà l’argomento della prossima puntata
Non ero un misantropo o un misogino ma mi piaceva star solo. Si stava bene seduti tutti soli in uno spazio ristretto a fumare e a bere. Avevo sempre fatto ottima compagnia a me stesso. (Charles Bukowski)
Con la speranza e l’obiettivo di essere stato utile per conoscere sempre meglio chi incontriamo (soprattutto quando ci guardiamo allo specchio), vi do appuntamento alla prossima puntata, nella quale ci occuperemo del perché, le donne narcisiste non sopportano gli uomini.
Questo video riassume, semplificandoli, i contenuti finora espressi, offerti con una delicata base musicale. Buona “degustazione”
Direttore Responsabile “La Strad@” – Medico Psicoterapeuta – Vicedirettore e Docente di Psicologia Fisiologica, PNEI & Epigenetica c/o la Scuola di Formazione in Psicoterapia ad Indirizzo Dinamico SFPID (Roma/ Bologna) – Presidente NEVERLANDSCARL e NEVERLAND “CAPELLI D’ARGENTO” ETS (a favore di un invecchiamento attivo e a sostegno dei caregiver per la Resilienza nel Dolore Sociale) – Responsabile Progetto SOS Alzheimer realizzato da NEVERLAND “CAPELLI D’ARGENTO” ETS – Responsabile area psicosociale dell’Ambulatorio Popolare (a sostegno dei meno abbienti) nel Centro Storico di Cosenza – Componente “Rete Centro Storico” Cosenza – Giornalista Pubblicista – CTU Tribunale di Cosenza.
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