Pubblicato su Lo SciacquaLingua
Ancora un sostantivo sul cui plurale i vocabolaristi si accapigliano: prestanome.
I vocabolari consultati sono, infatti, in “cordiale disaccordo” e non sono di aiuto.
I prestanome o i prestanomi, dunque?
Per alcuni dizionari il sostantivo in oggetto è invariabile (De Mauro, Devoto-Oli, Garzanti, Treccani, Sabatini Coletti); per il Gabrielli e per il vocabolario Olivetti si pluralizza normalmente; il Palazzi non specifica, quindi prende la regolare desinenza del plurale; lo Zingarelli e il DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia, infine, “salomoneggiano” (invariato o plurale).
Chi consulta i vocabolari resta, dunque, completamente “spiazzato”: quale “scuola di pensiero” seguire?
La risposta è quella “canonica”: rispettare tassativamente la “legge grammaticale” pluralizzando il sostantivo.
La norma stabilisce ─ come scritto altre volte ─ che i nomi composti di una voce verbale (prestare) e un sostantivo maschile singolare (nome) si pluralizzano regolarmente.
Scriveremo (e diremo): Arturo è il prestanome di Giacomo; Sebastiano e Domenico sono i prestanomi dei fratelli Bamboccioni.
Il sostantivo in oggetto resterà invariato nel plurale solo se riferito a un femminile: Giovanna è la prestanome; Sofia e Vittoria sono le prestanome.
La forma plurale prestanomi, corretta “a tutti gli effetti di legge grammaticale”, si trova in numerose pubblicazioni.
A cura di Fausto Raso
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.