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Pubblicato su Lo SciacquaLingua

Probabilmente qualche lettore non avrà mai sentito parlare degli avverbi così detti focalizzanti o focalizzatori – anche se vengono adoperati inconsciamente – perché non tutti i “sacri testi” (le grammatiche) trattano l’argomento. Alcuni avverbi, dunque, vengono così chiamati perché svolgono una funzione ben precisa: richiamano l’attenzione per enfatizzare un particolare elemento della proposizione, mettendolo così “a fuoco”. Questi avverbi, pertanto, mettono in risalto un elemento della frase, che può essere costituito da un verbo, da un aggettivo o da un avverbio (raramente da un sostantivo).

Vediamo i più comuni:

Probabilmente qualche lettore non avrà mai sentito parlare degli avverbi così detti focalizzanti o focalizzatori – anche se vengono adoperati inconsciamente – perché non tutti i “sacri testi” (le grammatiche) trattano l’argomento. Alcuni avverbi, dunque, vengono così chiamati perché svolgono una funzione ben precisa: richiamano l’attenzione per enfatizzare un particolare elemento della proposizione, mettendolo così “a fuoco”. Questi avverbi, pertanto, mettono in risalto un elemento della frase, che può essere costituito da un verbo, da un aggettivo o da un avverbio (raramente da un sostantivo).

Vediamo i più comuni:

  • addirittura: ero così stremato che mi sono addirittura addormentato sulla scrivania;
  • anche, pure: Carlo ha mangiato anche troppo!;
  • soprattutto, particolarmente, specialmente: amo leggere, specialmente i libri gialli;
  • perfino: alla cerimonia era presente perfino Giovanni!;
  • davvero, proprio: sei proprio un fannullone;
  • almeno: il tutto richiederà almeno due ore di lavoro;
  • solo, soltanto: voglio solo parlarti;
  • talmente: è un giovane talmente bravo!;
  • quasi quasi: quasi quasi vado da Filippo, così potrò salutarlo;
  • dritto: ora vai dritto per la tua strada.

A cura di Fausto Raso

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