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Pensieri, emozioni, stati d’animo di adolescenti (gli alunni dell’IIS “Lucrezia della Valle” di Cosenza) dedicati ai propri nonni, “testimoni del passato, garanzia del presente ed eredi del futuro”.

Cari nonni , oggi ho l’occasione per dirvi tutto ciò che penso davvero di voi.

Inizierei da te, nonno, col dirti che mi manchi tanto, che da quando mi hai lasciata la mia vita non è più la stessa. Ricordo le giornate che trascorrevamo assieme, quando ero bambina, le  volte in cui eri davanti scuola ad aspettarmi ed io manifestavo ai miei compagni quanto mi sentissi fiera di questo.

Ricordo noi due stesi sul letto e tu mi cantavi sempre la stessa canzoncina “Alla fiera dell’est”, cercando di farmi addormentare, ma finivi per dormire solo tu e nonna si faceva sempre tante risate.

Sai, nonno, la nonna, sempre col sorriso fa sì che in noi nipoti (che siamo davvero tanti) sia ancora vivo il tuo ricordo, ogni giorno. Vorrei solo dirti: “grazie”!

 Quando sei andato via, ero troppo piccola per capire che non saresti più tornato; a volte,  spero che sia tutto uno scherzo e che un giorno, andando a casa di nonna, possa trovarti ancora lì, seduto alla tavola, affamato dopo una lunga e pesante giornata trascorsa in officina. Purtroppo, so che non ci sarai.

Sei stato presente nella mia vita come un padre, riponevo in te ogni mia certezza. Se mai qualcuno mi dovesse chiedere cosa sia l’amore per me, come risposta pronuncerei  il tuo nome e sono felice di averti dato quell’ultimo abbraccio.

Anche se non sentivo più il tuo cuore battere, il mio batteva per entrambi.

Ora mi rivolgo a  te, nonna. Sin da quando ero piccola, siamo state inseparabili, mi hai cresciuta, conoscevo meglio casa tua che la mia. Sai, sono fiera di averti avuta presente in un’età tenera; mi hai insegnato ad essere forte e indipendente; ancora oggi continui a dirmi che se qualcosa non dovesse andare bene,  tu ci sarai. Nonostante la tua età avanzata,  sei la donna più forte e brava che abbia mai conosciuto, assieme all’ altra nonna, alla quale voglio un bene indescrivibile. Lei mi ha insegnato anche a cucinare. Ricordo le tavolate della domenica e le gite organizzate dalla parrocchia,  alle quali faceva partecipare anche me e mio fratello e, per tradizione, cucinava pietanze gustose e abbondanti. Era tutto molto bello, al punto che a volte la paura di perdervi è forte, ma finché sarete ancora in vita mi godrò ogni piccolo istante. Vi amo, nonne…grazie per tutto l’amore che mi date; nonostante i miei difetti e i miei errori, sarete per tutta la vita parte fondamentale di me. Anche tu, nonno, anche se sei lassù, sei nel mio cuore e anche se non potrai mai leggere questa lettera, so che ti arriverà!

Vi voglio bene!

Andreina (16 anni)

A cura di Maria Felicita Blasi

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