Pubblicato su Lo SciacquaLingua
Alcune considerazioni sul prefisso “auto-” che, a nostro modestissimo modo di vedere, non sempre è adoperato correttamente. Ci capita sovente di leggere sulla stampa frasi come «i cittadini si sono autotassati per…»; oppure «l’autore nella sua autobiografia mette in evidenza…». Bene. Anzi, male, malissimo.
Questo genere di frasi, dal nostro punto di vista, è errato/sono errate. Vediamo il perché, a onta dei moltissimi linguaioli e di tutti coloro che si piccano di fare la lingua (le così dette grandi firme della carta stampata e no). Se apriamo un qualsiasi vocabolario della lingua italiana alla voce “auto-“, leggiamo: «primo elemento che in parole composte significa da sé, di sé stesso».
Dire o scrivere, quindi, «si sono autotassati» è un errore (o per lo meno un uso improprio) perché il pronome o la particella pronominale “si” è compresa (insita) nella lemma “auto-“: i cittadini hanno tassato sé stessi. Si dirà, propriamente, «i cittadini si sono tassati per…» oppure, anche se non molto elegante stilisticamente, «i cittadini autotassati per…».
Lo stesso discorso, ovviamente, per «la sua autobiografia», correttamente: «l’autore nella sua biografia…» oppure «nell’autobiografia l’autore…». Provate a scrivere o a dire, cortesi amici, per controllare la bontà della nostra tesi, «mi sono autoregalato una cravatta»: se la frase vi suona bene, tutte le nostre scuse.
E dal prefisso (auto-) passiamo a un suffisso con “doppia ortoepìa” (pronuncia): “-ésimo” ed “-èsimo”. Con la “e” chiusa (é) per designare, generalmente, movimenti religiosi, politici, letterari, artistici ecc.: umanesimo, cristianesimo; con la “e” aperta (è) per indicare un aggettivo numerale ordinale: quindicesimo, ventesimo, milionesimo, centesimo ecc. Quest’ultimo caso, pero, è un po’ controverso. DOP, Dizionario di Ortografia e di Pronunzia: centesimo [©ent$@imo] agg. e s. m. — solo -e- aperta in Tosc., pn. regolare in suffisso di formaz. dòtta (e in parola rimasta poco popolare anche quando ufficialmente si dividevano in centesimi le lire); domin. a Roma l’uso di -e- chiusa per attraz. dei sostantivi in -esimo (es. battesimo) — poet. centesmo [©ent$@mo]: quest’uno È tal, che li altri non sono il centesmo [kUeSt 2no H tt#l, ke lli #ltri non S1no il ©ent$@mo] (Dante) — cfr. cent
A cura di Fausto Raso
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.