Posted on

Pensieri, emozioni, stati d’animo di adolescenti (gli alunni dell’IIS “Lucrezia della Valle” di Cosenza) dedicati ai propri nonni, “testimoni del passato, garanzia del presente ed eredi del futuro”.

Cari nonni, vorrei dire tante cose a tutti voi!

Parto da te, nonno Giuseppe, la mia “ferita ancora aperta”. Mi manchi così tanto da non saper descrivere il dolore che provo; avevo tante cose ancora da raccontarti, anche se dopo un po’ le dimenticavi. Piano piano mi sono reso conto che stavi andando via da me, a causa di una malattia che ti faceva diventare una persona che, in realtà, non eri. Ricordo ancora il 2017, quando, assieme a tutta la famiglia, ho trascorso quel bruttissimo periodo, lontano da te. Tu chiamavi sempre, anche se nessuno ti raccontava cosa stesse accadendo. Prima di andarmene ti diedi un pupazzo, con l’intenzione di riprenderlo al mio ritorno. Così fu, ma tu non ricordavi più nulla di quel pupazzo. Avrei voluto trascorrere ancora del tempo con te!

Ora mi rivolgo a te…anche tu nonno Giuseppe, la mia “àncora”, forse la persona più importante della mia vita. Mi sembra strano dover pensare che anche tu te ne stia andando; vorrei tanto passare tutta la mia vita con un uomo come te. Un uomo che, già da piccolo, ha portato addosso tutto il peso della famiglia. Gran parte della mia infanzia l’ho trascorsa con te, anche perché mamma e papà erano impegnati con il lavoro. Chi, se non tu, avrebbe potuto tenermi impegnata, e anche in modo piacevole, per l’intera giornata? Mi prendevo cura dei tuoi capelli, ballavamo le tarantelle, facendo arrabbiare nonna Delfina, perché il volume della musica era troppo alto. Mi manca tutto questo, anche perché so che non potrò più fare quello che facevamo prima. Non sei più lo stesso, ma io ti vorrò sempre bene e cercherò, ogni giorno, di prendermi cura di te.

Ora tocca a te, nonna Gioacchina (Delfina), la donna più forte che io conosca. Tu sì che sei davvero forte, nonostante la tua età. Quando eri piccola, vivevi in una famiglia povera, a Como, dove tutti voi, per poter mangiare, eravate costretti a vendere funghi; poi sei stata adottata da persone  benestanti che ti hanno offerto l’opportunità di condurre una vita agiata: La cosa che, più di ogni altra, mi commuove è che non hai mai rinnegato la tua famiglia di origine, né hai mai interrotto alcun rapporto con i tuoi. Sei sempre vera, in tutte le cose che fai; ti ammiro ogni volta che rimproveri mamma quando vorrebbe aiutarti, perché preferisci fare tutto da sola, ma soprattutto ti apprezzo perché sei sempre molto attenta verso nonno,  senza mai scoraggiarti e, nonostante la sua malattia, gli dimostri il tuo amore per lui, lo stesso di sempre, da quando vi siete conosciuti.

Cari nonni, mi mancate tutti…vi voglio tanto bene!

Giuseppe (15 anni)

A cura di Maria Felicita Blasi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *