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Un risveglio improvviso. Dall’alto arrivano a me i rumori della Natura che si sposta solo per un momento in un altro passato.

Assaporo la calda accoglienza del nuovo che mi circonda e, senza troppo pensarci, mi tiro su.

Uno sguardo dalla solita finestra aperta sul mondo, decido di provare ad uscire senza troppo esitare.

Aria fresca, insolita in questo periodo.

Cielo plumbeo che mette un po’ di tristezza.

Si accende la speranza.

Mi muovo velocemente negli ambienti alla ricerca di quello che è sfuggito alla mia attenzione, provando ad immaginare un tassello da inserire in questo nuovo presente. Mi lascio aiutare dalla creatività e dalla voglia di migliorare.

E per un istante mi riporto a ieri. Solo a ieri.

Fra le chiacchiere si accende la sorpresa. Tanto correre e affannarsi e poi poco godere di quello che ho accanto, innanzi.

Come sempre è difficile chiudere la porta.

In maniera un po’ convulsa osservo con attenzione da ogni buco che si affaccia sul mondo, cerco gli schiamazzi dell’ingenuità che mi accompagnano per gran parte dell’anno e il mio sguardo si blocca su una esplosione di nitido verde, accarezzato dalla pioggia.

Quanto è difficile trovare in un contesto di degrado un punto di freschezza, di Natura incontaminata, di profumo di stagione!

Poche ore mi separano dalla quotidianità della mia giornata.

Tante le emozioni, quasi tutte di malinconica tristezza.

Fino a quando un suono debole mi strappa il primo affettuoso sorriso.

Bello svegliarsi ed annotare, nel registro degli affetti più importanti, la sua presenza. Ripercorrere nella mente gli ultimi incontri, densi di abbracci pieni di piacevoli richieste.

Un gran regalo mi ha fatto la vita in questa fase!

Sento il bisogno di ringraziare.

Non ci avevo mai pensato!

Si potrebbe salire sopra il cielo, tracciare un cerchio fra le nuvole e, dall’alto, provare a pescare quante più stelle. In fondo si avvicina la stagione della volta da ammirare, delle fughe nel cuore della notte, dei canti da ascoltare.

Eppure oggi …

Ricompongo, dipingendo sul candore del bianco che sovrasta, con un tocco di colore caldo. Guiderà i miei sogni, dei quali mai farò a meno. Anche quando …

Anche quando la stanchezza prevarrà su ogni parte del mio corpo.

Anche quando l’entusiasmo della scoperta un po’ sarà spento dall’avanzare degli anni.

Anche quando il senso da cercare si affievolirà di naturale.

La speranza vive nella vitalità dei sogni.

Un sorriso.

Musica nei confini, delinea un tracciato nel quale difficile lasciare entrare. Un luogo solo mio che non voglio condividere se non che con la mia penna.

Velocemente decido che è arrivata l’ora di andare. Un po’ con dispiacere mi stacco da tutto questo e provo a ripartire.

Una pioggia insistente mi avvolge al procedere.

Tutto sembra “normale” e stabilito, fino a quando un odore familiare mi rapisce, riportando all’istante una ventata di profumata serenità.

È l’odore della pioggia d’estate.

Adesso sono pronta.

Fernanda (2 luglio 2018)

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