La “collana” sull’Amore che vi proponiamo, prende origine dall’Opera Omnia “Il sofferto bisogno di amare” e si offre come spunto per le brevi riflessioni video del canale YouTube “infinito presente”. Nessuna velleità di apparire come una guida per vivere meglio ma, soltanto, un’occasione per provare a ritrovare la via, incisa in ognuno di noi, che ci ha permesso di sorridere ogni volta che abbiamo incrociato gli occhi di chi ci ha amato veramente.
In questo venticinquesimo incontro: “Coinvolgimento amoroso e passione”
Il contatto fisico
“Il contatto fisico: la nostra prima forma di comunicazione. Sicurezza, protezione, conforto: tutto nella dolce carezza di un dito o di due labbra che sfiorano una guancia morbida. Ci unisce quando siamo felici, ci sostiene nei momenti di paura, ci emoziona nei momenti di passione e di amore. Abbiamo bisogno di quel tocco dalla persona che amiamo quasi come abbiamo bisogno di respirare. Ma non ho mai capito l’importanza di quel tocco, del suo tocco, fino a quando non ho potuto più averlo. Quindi, se state guardando questo video… e vi è possibile… toccate lui, toccate lei: la vita è troppo breve, per sprecarne anche solo un secondo”
Questo bellissimo passaggio, tratto dal film “a un metro da te”, ci offre lo spunto per riflettere su un aspetto importante:
La psicoterapia in genere e la psicoanalisi (che ne è una autorevole branca) in particolare, evidenziano l’importanza dell’intimità fisica che nasce, ovviamente, da una intimità mentale.
Una forma di intimità, però, che non prevede (nella sua fisiologica evoluzione) una chiusura simbiotica o fusionale ma, semmai, che nasce dall’apertura verso il mondo delle relazioni con gli altri.
Perché è in mezzo agli altri che incontreremo chi, pur diverso da noi, ci ricorderà momenti bellissimi di un tempo andato che, però, possiamo eternare condividendo aspettative, sensazioni ed emozioni.
“Per me, la Psiche si sviluppa solo nelle relazioni con gli altri, i quali ci aiutano a migliorare la capacità di capirli” (Otto Kernberg)
L’amore, inteso come una vera relazione d’Amore, in questo modo risulta da una particolare fusione fra la soddisfazione e l’idealizzazione dell’adulto, la tenerezza del bambino euna particolare forma di identificazione, dove gli interessi, i desideri, i sentimenti, la sensibilità e i difetti dell’altro hanno la stessa importanza dei nostri.
Abbiamo già avuto modo di occuparci dei sentimenti di fusione che rompono ogni barriera e confine fra i mondi di due che si amano… (Amore passionale e romanticismo)
Questa volta, però, proviamo a entrare nel mondo di chi ama ed è amato sul piano di quella forte commozione d’animo che si chiama “passione”.
La moderna neuropsicologia riannoda i fili della poesia senza tempo e descrive, a tal proposito, uno stato emotivo che esprime un passaggio di confini, un attraversamento di strutture intrapsichiche, solitamente separate da barriere e condizionamenti
Ed ecco che, nei momenti di maggiore intimità, si vive un trasporto e un abbandono che ci riporta agli attimi dei primi abbracci addirittura intrauterini…
Gli esperti parlano di temporaneo abbandono dei confini del sé, pur mantenendo quel senso della propria identità che ci aiuta a risolvere alcuni ancestrali conflitti nei confronti del genitore con cui abbiamo vissuto l’ideale scontro edipico e ci rende, quindi, pronti ad una nuova relazione decisamente più adulta.
Siamo, praticamente, in un nuovo mondo creato da noi. E da chi ci sta accanto.
Tali istanti del lasciarci andare, potrebbero anche rappresentare simbolicamente l’esperienza del morire, del mantenere l’autoconsapevolezza pur essendo trascinati in una passiva accettazione delle sequenze neurovegetative che includono l’eccitazione, l’estasi e la scarica.
“Devo liberarmi del tempo e vivere il presente, giacché non esiste altro tempo che questo, meraviglioso, istante” (Alda Merini)
Gli esperti del settore, sostengono che, trascendere sé stessi nell’unione appassionata con un’altra persona e nei valori in cui entrambi si crede, è anche una sfida alla morte, alla natura transitoria dell’esistenza umana.
L’essere così assorbiti è però anche un’avventura pericolosa, che implica una predominanza della fiducia sulla sfiducia e sulla paura, perché si consegna se stessi all’altro nella ricerca di una fusione estatica sempre minacciata dall’ignoto
Questo accettare l’abbandono di sé nell’altro, va a nutrire la speranza di poter dare e ricevere amore ed essere così rassicurati sulla propria bontà, contrastando il senso di colpa per la propria aggressività verso l’oggetto amato (anche questo, ricordo ancestrale del conflitto con la figura materna).
È intuitivo pensare che ci troviamo in un ambito differente rispetto all’estasi adolescenziale: Infatti, abbiamo la sottile ma profonda consapevolezza che alcuni desideri non potranno mai realizzarsi, come prezzo per essersi affidati totalmente a chi si ama.
C’è una contraddizione intrinseca nella combinazione degli aspetti cruciali di questa particolare fase dell’amore: i fermi confini del sé e la consapevolezza costante che gli individui sono indissolubilmente separati da un lato, e la percezione di diventare un tutt’uno con la persona amata, dall’altro.
La separatezza sfocia nel senso di solitudine, nel desiderio e nella paura della fragilità di ogni relazione; la trascendenza porta ad un senso di unione con il mondo.
La natura contraddittoria dell’amore sta nel fatto che il desiderio mira a soddisfarsi tramite il tentativo di distruggere idealmente, chi si ama (attraverso il portarlo in noi) ma l’amore scopre che quell’oggetto è indistruttibile e non può essere sostituito: scopriamo, insomma, l’unione fra due parti distinte che diventano una unità che sfida il tempo e la morte.
Insomma, come sosteneva Alda Merini, Ci si abbraccia per ritrovarsi interi
E, per capire il senso vero dell’Amore, proviamo a emozionarci e a commuoverci con questa bellissima storia descritta da un anonimo poeta con cui, sicuramente ognuno di noi, vorrebbe formulare il suo “arrivederci”…
Ti amerò per sempre!
“Non chiamare il medico, voglio addormentarmi tranquillamente con la tua mano nella mia”
Gli ha ricordato il passato, come si sono incontrati, il loro primo bacio. Non hanno pianto, hanno sorriso.
Non si sono pentiti di nulla, erano grati.
Poi lei ha ripetuto lentamente, ‘Ti amerò per sempre!’
Lui le restituì le sue parole, le diede un dolce bacio sulla fronte. Lei chiuse gli occhi e si addormentò serenamente stringendo la sua mano.
L’amore è ciò che conta, perché ciascuno viene in questo mondo con nient’altro che l’amore e non riparte, con nient’altro che l’amore.
Questo video riassume, semplificandoli, i contenuti finora espressi, offerti con una delicata base musicale. Buona “degustazione”
Arrivederci al prossimo incontro, che avrà per titolo: “L’incontro, in un infinito presente”
Direttore Responsabile “La Strad@” – Medico Psicoterapeuta – Vicedirettore e Docente di Psicologia Fisiologica, PNEI & Epigenetica c/o la Scuola di Formazione in Psicoterapia ad Indirizzo Dinamico SFPID (Roma/ Bologna) – Presidente NEVERLANDSCARL e NEVERLAND “CAPELLI D’ARGENTO” ETS (a favore di un invecchiamento attivo e a sostegno dei caregiver per la Resilienza nel Dolore Sociale) – Responsabile Progetto SOS Alzheimer realizzato da NEVERLAND “CAPELLI D’ARGENTO” ETS – Responsabile area psicosociale dell’Ambulatorio Popolare (a sostegno dei meno abbienti) nel Centro Storico di Cosenza – Componente “Rete Centro Storico” Cosenza – Giornalista Pubblicista – CTU Tribunale di Cosenza.
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