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Pensieri, emozioni, stati d’animo di adolescenti (gli alunni dell’IIS “Lucrezia della Valle” di Cosenza) dedicati ai propri nonni, “testimoni del passato, garanzia del presente ed eredi del futuro”.

Caro nonno, è buffo scriverti già una lettera, dato che te ne sei andato da pochissimi giorni.

Non voglio dirti che sono forte, perché non è vero; anzi, invece di essere io a sostenere nonna e mamma sono loro che lo fanno per me.

So che tu non vorresti vedermi così, ma non ce la faccio, nonno…mi manchi e anche tanto.

Penso sempre che tu sia vicino a me, che mi guardi, mi abbracci e mi baci…

…ma le tue filastrocche, le tue lamentele per i miei troppi baci, dove sono?

Mi mancano persino i tuoi commenti sul mio aspetto fisico.

Non ho ancora accettato il fatto che tu non ci sia più e non credo lo farò mai, ma mi piace pensarti sempre vicino a me, sempre seduto su quella poltrona a fumarti le tue solite sigarette giornaliere.

Quando apro la porta e non ti vedo seduto là, le lacrime mi girano negli occhi, ma mi ripeto che devo essere forte, che devo tenere tutto dentro e devo sorridere per nonna, che da quando non ci sei ha sempre lo sguardo perso nel vuoto e cerca sempre il modo  per rimanere da sola. Sai, nonno, la prima sera dopo il funerale ho dormito io assieme a nonna; una parte di me non voleva farlo, perché sapevo che avrei dormito dove hai dormito tu per l’ultima volta, ma dovevo farlo per nonna.

Non ho urlato quando ti ho trovato lì, non perché io non volessi farlo ma, perché,  alle urla disperate di nonna e mamma non volevo aggiungere anche le mie.

Avrei voluto avere il coraggio di dirti tante cose, nonno.

Da chi andrò ora quando mi sentirò persa?

Chi avrà per me belle parole quando tutto starà andando a rotoli? Avremmo dovuto fare ancora tante cose insieme.

Ricordi la promessa che mi avevi fatto nell’estate di due anni fa? Quella che, prima di lasciarmi, mi avresti portata allo stadio…saremmo andati da soli, io e te…ricordi?

E ora, nonno, dov’è andata quella promessa?

Era una promessa e, quindi, doveva essere rispettata.

Ma ora, nonno, la promessa te la voglio fare io: ti prometto che quando saremo di nuovo insieme, torneremo a ridere e a dire le nostre sciocche filastrocche, che, in realtà, facevano ridere solo noi!

Angela (13 anni)

A cura di Maria Felicita Blasi

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