Posted on

La “collana” sull’Amore che vi proponiamo, prende origine dall’Opera Omnia “Il sofferto bisogno di amare” e si offre come spunto per le brevi riflessioni video del canale YouTube “infinito presente”. Nessuna velleità di apparire come una guida per vivere meglio ma, soltanto, un’occasione per provare a ritrovare la via, incisa in ognuno di noi, che ci ha permesso di sorridere ogni volta che abbiamo incrociato gli occhi di chi ci ha amato veramente.

In questo ventiquattresimo incontro: “L’intimità, fra persone mature”

Mi dichiaro colpevole

Mi dichiaro colpevole di fidarmi dell’altro, di sognare a voce alta di cercare la poesia.
Mi dichiaro colpevole di dire quello che sento, di scommettere sul sentire
di credere nel detto.
Mi dichiaro colpevole, di sentire che è possibile, piangere un’assenza, un incontro.
Mi dichiaro colpevole di vivere un altro tempo, di fidarmi di un gesto, di insistere per la verità
Mi dichiaro colpevole. Si.
Mi dichiaro colpevole. Non me ne pento

(Araceli Mariel Arreche)

Nelle ultime otto puntate, abbiamo analizzato il condizionamento, nel rapporto di coppia,  di aspetti della nostra personalità come il narcisismo, Il sadismo, il masochismo incline ai sensi di colpa e altro ancora.

Ma, l’amore è anche e soprattutto, la porta d’ingresso verso tutto quello che ricorda l’ancestrale mondo del Paradiso.

Occhi che si incontrano, mani che si sfiorano, cuore che batte (forte) nel petto…

Mi piace come ascolti, fai venir voglia di parlare. (Gianrico Carofiglio)

E allora, quasi a voler dismettere i panni della conflittualità andiamo ad abbracciare i naturali dettami della migliore forma di intimità.

Secondo lo psichiatra Otto  Kernberg, l’amore più bello e più vero, quello dei “sensi”, quando è veramente pronto a considerarsi maturo, è caratterizzato da una disposizione emotiva complessa che integra:

  • Eccitazione sensuale trasformata in profondo, intenso e delicato desiderio erotico per l’altra persona;
  • Tenerezza che deriva dall’integrazione delle inconsce rappresentazioni di sé e dell’altro da amare intrise di coloriture libidiche in cui prevale l’amore sulla bruta aggressività (a differenza del masochismo, in cui l’amore è al servizio dell’aggressività) e con una spontanea capacità di tolleranza nei confronti della potenziale conflittualità e ambivalenza che caratterizza ogni rapporto umano.
  • Identificazione con l’altro, che comprende una specie di fusione (come se si fosse una cosa sola) che una profonda empatia (tu sei diverso da me e io ti accolgo, con la convinzione di essere allo stesso modo, accolto da te
  • Idealizzazione matura insieme ad un profondo impegno nei confronti dell’altro e della relazione;
  • Carattere passionale della relazione d’amore nei suoi tre aspetti: la relazione sessuale, la relazione col diverso da te e l’investimento di valori per una crescita interiore condivisa.

Desiderio erotico e tenerezza

Abbiamo parlato della capacità di tollerare la potenziale conflittualità e ambivalenza che caratterizza ogni rapporto umano: ebbene, la tenerezza rappresenta l’espressione mentale e comportamentale in grado di mettere insieme aggressività e tolleranza interiori, all’interno di una personalità, ovviamente matura.

Secondo gli studiosi del settore più affermati, la tenerezza deriva da una specie di temporanea e positiva regressione emotiva (fino alla fase in cui venivamo coccolati fra le braccia delle perone più importanti) che ci consente di recuperare mentalmente, quel periodo della vita nel quale abbiamo capito che non esiste solo il bianco e il nero, che non ci sono “i buoni” e “i cattivi” e, soprattutto, che se chi ci ama non è sempre disponibile, non possiamo automaticamente inserirla nell’elenco dei “cattivi” che, prima ci hanno sedotto e, poi, ci hanno illuso.

Ovviamente, una simile capacità, pur se innata in ognuno di noi, può essere estrinsecata a condizione di essere cresciuti in un ambiente in grado di:

  • renderci flessibili nelle valutazioni (Separazione / Individuazione)
  • averci messo in condizione di imparare dall’esperienza (Amore, Odio e Riparazione)
  • riuscire ad andare oltre la paura della perdita essendo stati lasciati liberi di piangere la scomparsa degli elementi amati (Lutto originario);
  • vivere l’empatia, come base comune dell’umanità da cui, tutti, discendiamo e che ci aiuta a capire il significato del termine “prendersi cura”.

Tutto questo, potrà consentire il superamento delle conflittualità sviluppate nel rapporto madre/figlio, per andare, verso un amore libero da simili condizionamenti e, finalmente, maturo.

E cominciarono a volare

“Avvicinatevi all’orlo del burrone, disse loro.

Non possiamo, abbiamo paura, risposero.

Avvicinatevi all’orlo del burrone, ripetè,

Si avvicinarono…

Lui li spinse… e cominciarono a volare”.

(Apollinaire)

Questo video riassume, semplificandoli, i contenuti finora espressi, offerti con una delicata base musicale. Buona “degustazione”

Arrivederci al prossimo incontro, che avrà per titolo: “Coinvolgimento amoroso e passione”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *