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Non si traduce. È una emozione, si prende così come la si sente, come arriva, dritta senza percorsi complessi e lentamente a riversarsi. Ma assolutamente senza voler metterci dentro la ragione.

Debole la luce che illumina le vie dell’esistenza, non è il bagliore che guida. Lasciarsi andare al sentimento, arricchito di dolcezza nella comunicazione, scambio di sguardi dal profondo dell’anima, percezione di intesa senza paure. Scoprirsi liberando i passaggi senza ostacoli, come la pioggia che battendo lentamente sui vetri scivola senza fermarsi. All’inizio quasi ad aderire e poi a segnare la strada, tremolante, ma arrivando a destinazione.

Delicato il colore, elegante all’interno. Dall’esterno non lascia intravedere, ma se tenti di aprire ti dà una mano e quel che si presenta ai tuoi occhi non si descrive. Lo puoi solo sentire! Non si può lasciare ferma ad aspettare, va liberata e assecondata nel volo, perché non lo può tutto da sola.

Affascinante come può essere il suono di un piano che ricorda le onde di un mare, musica che cresce nell’armonia, in risalita verso la profondità del celeste del cielo. Vibrano le note all’interno dell’anima, pizzicate dal senso legato al momento. La magia avvolge l’istante e per un attimo comprendi quanto importante sia penetrare l’essenza, voler appartenere cercando la porta. Magari in punta di piedi…

Fernanda (19 giugno 2007)

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