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La “collana” sull’Amore che vi proponiamo, prende origine dall’Opera Omnia “Il sofferto bisogno di amare” e si offre come spunto per le brevi riflessioni video del canale YouTube “infinito presente”. Nessuna velleità di apparire come una guida per vivere meglio ma, soltanto, un’occasione per provare a ritrovare la via, incisa in ognuno di noi, che ci ha permesso di sorridere ogni volta che abbiamo incrociato gli occhi di chi ci ha amato veramente.

In questo diciannovesimo incontro: “uomini che odiano le donne”

“Malgrado le occasionali illusioni di onnipotenza, il narcisismo attende da altri la conferma della sua autostima. Non può vivere senza un pubblico di ammiratori.” (Christopher Lasch)

Nell’antica Grecia, il filosofo Aristotele considerava le donne inferiori agli uomini: “Il maschio è più adatto al comando della femmina, tolte alcune eccezioni contro natura”

Quasi come un contraltare, nel XIII secolo si diffuse la convinzione che Aristotele fosse succube di una donna.

Si narra, infatti, che, avendo tentato di dissuadere Alessandro Magno dalle troppe attenzioni verso la bellissima Fillide. Quest’ultima si vendicò rendendo il filosofo succube delle sue arti seduttive al punto da ridicolizzarlo pubblicamente.

Questa leggenda, pur non avendo alcun fondamento storico, influenzò gli artisti medievali e rinascimentali, che la immortalarono con rappresentazioni d’ogni tipo. Fu così che Aristotele, per ironia della sorte, venne raffigurato innumerevoli volte cavalcato da una rappresentante del genere che riteneva inferiore.

Cari Lettori, vi ringrazio per le domande che mi ponete, scaturite dal confronto con “Le ragioni del cuore”

Questa settimana, fra le tante altre, una mi sembra particolarmente in tema con l’argomento che stiamo affrontando: Le conseguenze del Narcisismo nelle relazioni d’amore

Una scia bruciante, nonostante possa lasciare una cicatrice, è meglio di un cuore ghiacciato?

Questo, ci rimanda ai motivi inconsci che “creano” il personaggio narcisista: il bisogno di proteggersi dalla delusione dell’abbandono, che si alterna col tentativo di entrare nel cuore dell’altro.

Proveremo a rispondere in questa “passeggiata”, insieme.

I narcisisti sono alla costante ricerca dell’amore (inteso come la presenza di qualcuno che li “riconosca” attraverso la considerazione e l’ammirazione), pur considerando la reazione d’amore come una probabilità di essere esposti all’umiliazione, al rifiuto e alla vergogna, perché, per un meccanismo chiamato “proiezione” sono portati a vedere nello sguardo dell’altro, il riflesso della propria vulnerabilità.

Questo meccanismo nasce da una distorsione di quello chiamato “rispecchiamento”, attraverso cui, la mamma trasmette al proprio bambino (nel periodo dell’allattamento) il piacer di averlo fra le braccia, tracciando la misura della propria autostima inconscia.

Torniamo per un attimo alla paura del riflesso (nello sguardo dell’altro) della propria vulnerabilità…

Dobbiamo ritornare “a volo d’angelo” ai primi momenti della nostra vita, quando soffrivamo per la presenza di un “terzo” (il padre) nel rapporto fra noi e nostra madre.

Secondo i grandi autori della Psicodinamica, ognuno di noi ha desiderato, inconsciamente, la distruzione della coppia “coniugale”, generando aggressività e invidia.

Chi di noi ha superato questa fase andando “oltre l’Edipo” (avendo fatto pace col Padre, per intenderci) man terrà solo tracce di questi stati d’animo.

Gli altri, invece (e purtroppo), li rivivranno per intero, con la stessa irrefrenabile voglia di distruggere il rapporto.

Siccome parliamo di “proiezione” (cioè di quello che, di noi e dei nostri sentimenti, “vogliamo” vedere nell’altro) ecco che si è spinti a disintegrare qualsiasi rapporto di coppia che si tenta di realizzare.

La progressione emotivo comportamentale è la seguente: idealizzazione (sopravalutazione) svalutazione, abbandono.

Tali conflitti inconsci, possono essere ricondotti, come spesso accade, alla patologia precoce della relazione madre-bambino dalla quale, evidentemente, non si è venuti fuori

Questi uomini vivono il desiderio sessuale per una donna, come una ripetizione della seduzione materna precoce e, quindi, odiano inconsciamente la donna desiderata.

Un simile sentimento, può distruggere la   capacità   d’eccitazione   sessuale e   sfociare   nell’inibizione   sessuale.

In altri casi, si ha una inziale intensificazione della ricerca di stimolazioni sessuali, di eccitazione e di gratificazione, rapidamente seguiti dalla svalutazione della donna idealizzata e dalla noia.

Da queste dinamiche deriva un ampio spettro di problematiche della sfera della sessualità.

Alcuni uomini narcisisti presentano una grave inibizione sessuale, una paura di essere ridicolizzati e rifiutati dalle donne collegata alla loro proiezione sulle donne, del loro stesso odio inconscio (di cui abbiamo parlato qualche rigo più sopra). Si può giungere fino all’impotenza.

Per difendersi da questa situazione contrastante di eccitazione/inibizione può generarsi (inconsciamente) un meccanismo di “scissione”: alcune donne vengono idealizzate (e tutti i sentimenti sessuali nei loro confronti negati) e altre vengono percepite come puri oggetti genitali, con i quali sono possibili solo la libertà e il godimento sessuale.

“Femmina piccante, pigghiala per amante. Femmina cuciniera, pigghiala per mugliera!” (Dal film  “I Soliti ignoti” del Regista Mario Monicelli)

Il partner deve soddisfare l’ideale del narcisista ma non essere meglio di lui (tanto da innescarne l’invidia); al tempo stesso, non può nemmeno essere inferiore, perché innescherebbe la svalutazione e la distruzione della relazione.

Un altro “sintomo” narcisistico è l’assenza della capacità di gelosia, che spesso indica l’inabilità di provare un sufficiente interesse per l’altro e che rende irrilevante l’infedeltà.

Paradossalmente, però, questa può emergere “a posteriori”, sottoforma di ferita narcisistica quando il partner l’abbandona per qualcun altro, in forme anche violente e aggressive, con desiderio di vendetta.

In conclusione, se volessimo sintetizzare i motivi per cui gli uomini (narcisisti patologici) odiano le donne potremmo racchiuderli in questo breve elenco:

  • Non vogliono sperimentare un senso di inferiorità
  • Non vogliono dipendere da nessuno ma hanno bisogno di una “spalla”
  • Non vogliono correre il rischio di essere sottomessi
  • Non vogliono togliere la maschera di “grandiosità”
  • Non vogliono “restituire”
  • Non vogliono scoprire che “il Re è nudo”

Prima di accomiatarci, dopo tanto parlare di rancore verso le donne, proviamo a riconciliarci (con noi stessi, soprattutto) attraverso questi particolari versi della poetessa Elizabeth Barrett Browning

Se devi amarmi, per null’altro sia se non che per amore.
Mai non dire:
“L’amo per il sorriso, per lo sguardo, la gentilezza del parlare,
il modo di pensare così conforme al mio, che mi rese sereno un giorno”.
Queste son tutte cose che posson mutare,
Amato, in sé o per te, un amore così sorto potrebbe poi morire.
E non amarmi per pietà di lacrime che bagnino il mio volto.
Può scordare il pianto, chi ebbe a lungo il tuo conforto, e perderti.
Soltanto per amore amami
e per sempre, per l’eternità.

Questo video riassume, semplificandoli, i contenuti finora espressi, offerti con una delicata base musicale. Buona “degustazione”

Arrivederci al prossimo incontro, che avrà per titolo: “Donne che odiano gli uomini?”

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