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Filosofo e scienziato del Seicento,

Cartesio ha contestato ed ha affermato

che a conservarsi non è il movimento,

ma sol la forza, che, ormai, l’ha superato.

Nella materia l’inerzia non esiste,

ma essa da una forza è penetrata;

l’Autor della Natura su ciò insiste,

rendendola, da sempre, un po’ animata.

E’ l’  “Entelechia”  ‘sto concetto antico:

dalla Scolastica è stato decantato;

di questo, però, altro non vi dico,

perché Aristotele è stato già trattato.

Sono le Mònadi quei principi attivi,

sinonimi del termine “unità”

ed essi sono molto decisivi:

faranno “uno” la “molteplicità”.

Per quel che poi concerne la sostanza,

essa comprende anche i predicati;

son esse infinite e in abbondanza

e hanno caratteri diversificati.

Le Mònadi da Dio sono create

E fra di esse non v’è comparazione;

sol per il grado sono separate,

in base alla chiarezza e distinzione.

Ognuna d’esse è semplice davvero

e, dunque, non può avere un’estensione:

riunifica materia con pensiero;

la sua spontaneità ha una ragione.

Ciascuna mònade vuol rappresentare

l’intero Universo coi suoi eventi,

da un’ottica assai particolare,

ma le sostanze, però, sono incoscienti.

In esse v’è “armonia prestabilita”,

posta da Dio in una sola volta;

è nei due mondi che viene esperita;

solo così la sincronia è risolta.

Il pensatore fa una distinzione

fra “a posteriori”, diverso da “a priori”,

fra verità di fatto e di ragione;

opposti sono i lor veri valori.

Le prime rappresentan gli Empiristi,

che legano ogni cosa all’esperienza;

invece, le altre, dei Razionalisti,

si basano soltanto sull’essenza.

Principio di Ragione sufficiente:

esso rimanda alla Teologia;

“scegliere il meglio” è ciò ch’è conveniente;

“meccanicismo” è proprio una bugia!

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