Pubblicato su Lo SciacquaLingua
Quel giorno il prof. Siliconi peccò proprio di “narcisismo linguistico” – sbalordendo i suoi alunni – quando disse di non aver portato i componimenti di italiano, che aveva corretto a casa, perché “era andato in oca”. Per non tediarvi oltre diciamo subito, gentili amici blogghisti, che questo idiomatismo significa “dimenticarsi”, “scordarsi”.
Alcuni insigni Autori lo fanno derivare – ma noi, francamente, non vediamo il nesso e l’origine del modo di dire resta, sempre per noi, sconosciuta – dall’antico gioco dell’oca. Questo si svolge tra piú persone con due dadi e un cartellone dove sono disegnate, a spirale, da 63 a 90 caselle numerate; il punto segnato dai due dadi lanciati indica il numero delle caselle che il giocatore percorre in ogni giro; determinate caselle – particolarmente quelle che recano la figura di un’oca – comportano alcuni vantaggi, altre impongono soste e retrocessioni. Vince il giocatore che arriva primo alla casella finale.
Restando in tema di oche c’è da dire che non tutti sanno – forse – che questa parola adoperata come termine di similitudine, con evidente allusione alla proverbiale goffaggine, stupidità e rumorosità dell’oca, appunto, può essere riferita anche a un uomo: Giovanni è proprio un’oca! In senso figurato, quindi, si dice che una persona (uomo o donna, dunque) è un’oca quando si vuole mettere in evidenza la limitata intelligenza e cultura, ma soprattutto la superficialità e presunzione.
A cura di Fausto Raso
Giornalista pubblicista, laureato in “Scienze della comunicazione” e specializzato in “Editoria e giornalismo” L’argomento della tesi è stato: “Problemi e dubbi grammaticali in testi del giornalismo multimediale contemporaneo”). Titolare della rubrica di lingua del “Giornale d’Italia” dal 1990 al 2002. Collabora con varie testate tra cui il periodico romano “Città mese” di cui è anche garante del lettore. Ha scritto, con Carlo Picozza, giornalista di “Repubblica”, il libro “Errori e Orrori. Per non essere piantati in Nasso dall’italiano”, con la presentazione di Lorenzo Del Boca, già presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, con la prefazione di Curzio Maltese, editorialista di “Repubblica” e con le illustrazioni di Massimo Bucchi, vignettista di “Repubblica”. Editore Gangemi – Roma.