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Il verbo paragonare – forse non tutti lo sanno – ha due distinti significati e si costruisce, per tanto, con due diverse preposizioni:  ‘con’ e ‘a’. Cominciamo con il dire che è transitivo e in quanto tale, nei tempi composti, prende l’ausiliare avere. Ma veniamo al dunque. Quando ha l’accezione di confrontare e simili richiede la preposizione con: caro amico, non puoi paragonare (mettere a confronto) il tuo lavoro con quello di Osvaldo. Nel significato di assomigliare è seguito dalla preposizione a: visto il tuo comportamento ti paragono un animale.

Pubblicato su Lo SciacquaLingua

A cura di Fausto Raso

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