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Il cammino dell’uomo è caratterizzato fondamentalmente dalla ricerca di una vita libera e piena, per far ciò è necessario risolvere problemi, forse la vita consiste in ciò risolvere problemi. Durante le vicissitudini del proprio percorso sono connaturate cadute, momenti di crisi e allora che l’esperienza più caratterizzante di queste fasi è chiedere aiuto. Per questo ho scelto di intraprendere un percorso che mi fornisca gli strumenti per aiutare ad aiutarsi chi si trova in difficoltà: il counseling. Ho dovuto chiarire a me stesso innanzitutto che è possibile venir fuori in maniera rinnovata dai momenti difficili, poichè solo se si crede in ciò è possibile “ dare una mano”, tenere i piedi ben saldi mentre l’altro magari è in un pantano in cui non riesce a muoversi. Per togliere le barriere del pregiudizio sulla possibilità di cambiamento, la scienza ci dice che la strada è percorribile, per questo in continuità con l’esposizione dell’anno precedente mi soffermo sull’epigenetica.

La meraviglia del mio personale cammino è stata quella, che le concezioni filosofiche e teologiche su cui avevo concentrato il mio studio riguardo al concetto di mente hanno incontrate quelle biologiche.

Già nella precedente esposizione avevo esaminato come il pensiero occidentale fosse stato influenzato dal dualismo cartesiano che sancendo la divisione tra mente e corpo dava luogo ad un errore di categoria come sosteneva già nel 1950 Gilbert Ryle filosofo dell’Università di Oxford nel libro “il concetto di mente”.Ryle sostiene che mente è un’illusione filosofica proveniente da Cartesio, che considera la mente come entità separata dal corpo, si tratta di un errore di tipo speciale, una categoria di errore.

Cartesio isolava i processi mentali dai processi fisici .Questa teoria della separabilità di mente e corpo è descritto da Ryle nel “il dogma della macchina fantasma in cui”spiega che il funzionamento della mente e come si governa il corpo, sono né indipendenti, né un meccanismo diversi ,che non esiste un’entità chiamata mente all’interno di un apparato meccanico denominato corpo .Non v’è alcuna contraddizione tra il dire che un’azione è governata da leggi fisiche e dicendo che la stessa azione è governata da principi del ragioamento.

Ryle critica la teoria che la mente è un luogo dove vengono arrestati immaggini mentali, percepiti o ricordati. Le sensazioni e i pensieri, i sentimenti non appartengono ad un mondo mentale distinto da quello fisico. Ryle conclude affermando la rigidità e il meccanicismo sia delle teorie cartesiane che comportamentiste. La dottrina dualista stabilisce un’opposizione polare tra mente e corpo, come se la mente e la materia sarebbero due opposti, per Ryle i processi mentali sono atti meramente intelligenti. Non ci sono processi mentali che sono distinti da atti intelligenti. Viaggiamo dalla filosofia alla teologia fondata sullo studio scritturistico, anche qui troviamo una concezione dell’uomo semitico come unità.

Continuiamo il nostro viaggio e nel XX secolo abbiamo due eventi che condizioneranno l’evoluzione del pensiero : la psiconalisi con la considerazione dell’influenza ambientale e il DNA e la sua struttura. Per diverso tempo questi due modi di osservare la persona hanno prodotto due posizioni antitetiche gli innatisti e gli apprendimentisti.

Gli studi scientifici con la psicoimmunoendocrinologia hanno affermato che genetica e ambiente contribuiscono insieme alla costruzione dell’essere umano nel suo complesso. Ognuno di noi nasce con un patrimonio genetico, ma saranno gli stimoli esterni che influenzeranno il modo di leggere i geni, determinando una personalizzazione in funzione delle stimolazioni ambientali. Nasce da qui l’epigenetica. Nel 1998 il premio nobel per la medicina e le neuroscienze Eric Kandel esamina le posizioni della psichiatria americana e della biologia molecolare, le sue conclusioni affermano che tutti i processi mentali derivano da operazioni del cervello.

I comportamenti e i fattori sociali possono modificare l’espressione genica così tutta la “cultura” può essere espressa come” natura”. Quindi un processo psicoterapeutico probabilmente mediante l’apprendimento produce modifiche a lungo termine nel comportamento. Bruce H. Lipton biologo americano, con le sue rivoluzionarie ricerche sulla membrana cellulare afferma l’importanza dell’influenza ambientale così come il prof. Adrian Bird, Michael Meany,il premio nobel Gerald Edelman, Damasio(l’errore di Cartesio- Adelphi ed.) portano avanti esperimenti che dimostrano che i geni imparano dai messaggi che arrivano mediante il meccanismo dell’apprendimento. Anche grazie agli studi del medico ricercatore italiano Giovanni Russo si è arrivati a capire come il processo di trasformazione si articola: confronto, riconoscimento , aggiunta, accorpamento, rigetto, rinforzo ,nuova traccia mnestica, nuova comunicazione.

Queste evoluzioni scientifiche a servizio dell’uomo infondono fiducia sulle possibilità di trasformazione dell’uomo, verso traguardi di libertà e verso l’abbattimento di pregiudizi deterministici riguardo le condizioni di partenza dell’individuo che si accinge a salpare verso la navigazione della vita e in conclusione star bene si può…..

Fabio Santacroce

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