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Sviluppare Consapevolezza, percorso di autoconsapevolezza che possa agevolare la progressione nei sotto elencati stadi teorizzati con il modello transteoretico Di Clemente e Prochaska: fase precontemplativa, fase contemplativa, azione, mantenimento, uscita dal problema .

Over alimentazione equivale a meno benessere, auspicabile la pratica di Sport per consumare energie .

Nella fase precontemplativa, i soggetti non sono consapevoli o interessati alle conseguenze del proprio comportamento nocivo e quindi non esprimono alcuna intenzione di cambiare nell’immediato futuro.

Il comportamento nocivo potrebbe riferirsi ad un’alimentazione eccessiva o non equilibrata, o ad una scarsa attività fisica considerata indispensabile ed essenziale per la prevenzione di diverse patologie mediche e psichiche.

La persona che non vuol sentire non sente ma continua la sua vita con le sue modalità in questo caso è indicata una psicoeducazione e cioè un esperto che illustri alla persona la sua situazione in una maniera diversa dal comune, ad esempio con metafore, con paradossi, con visualizzazioni?

La testimonianza di Daniele: “Ho cominciato 22 kg fa, fattori positivi: aver smesso di bere alcool, aver smesso di mangiare carne, avere più rispetto per gli animali .”

Nella fase contemplativa si trovano le persone che dichiarano di aver pensato di cambiare il comportamento ma senza assumersi ancora impegni precisi verso una modifica.

Questa può essere una fase di stallo, la persona è consapevole del proprio disagio, ha deciso di porre rimedio ma non ha ancora iniziato.

Qui c’è da lavorare con la persona per permetterle una spinta propulsiva verso l’inizio della pratica dell’esercizio fisico.

Si può chiedere alla persona innanzitutto di individuare inizialmente un giorno della settimana in cui può essere più propenso a dedicarsi all’esercizio fisico, l’ora, il luogo, il tipo di esercizio fisico e le modalità

Interessante anche la testimonianza di Matilde Staffa: “Prima di iniziare a correre pesavo 90 kg ora ne peso 65 direi che questo può bastare! “

La fase di preparazione indica l’intenzione di agire nel futuro prossimo e la presenza di tentativi di cambiare il proprio comportamento in passato.

Dopo aver deciso la giornata giusta e valutato i diversi dettagli, bisogna solo aspettare il giorno stabilito per cimentarsi in questa nuova avventura.

La persona non vedrà l’ora di sperimentare quanto programmato

Altra testimonianza da parte di Desirè: “Lo sport mi ha aiutata a perdere dei kg che non mi appartenevano

questo ha influito positivamente: sul mio carattere, sulla prestazione sportive. “

Eccoci arrivati al giorno e all’ora stabilita, la persona è pronta all’azione, questo le permetterà di sentirsi capace di portare a termine un obiettivo, di sentirsi in grado di prendersi cura di se stesso, durante questa fase, valuterà se è una cosa fattibile e da ripetere, se può cambiare qualcosa la prossima volta.

La fase di azione è caratterizzata da processi di liberazione, di rivalutazione di sé, attraverso i quali il soggetto si convince di essere capace di cambiare e si impegna nel modificare il proprio comportamento per un certo periodo.

Paolo: “Per quanto riguarda la mia dieta, ti informo che, grazie ai tuoi preziosi consigli, in queste due settimane ho raggiunto i miei primi “piccoli” obiettivi: «Ho perso un chilo e settecento grammi».

Interessante anche la testimonianza dell’Avvocato Onofrillo: “Lo sport ha contribuito in una maniera considerevole: riduzione del peso, del girovita aumento spasmodico di voglia di fare .”

Quando l’azione si mantiene per un tempo superiore, si dice che la persona ha raggiunto lo stadio del mantenimento. 

E’ quello che ha sperimentato Marianna Romano: “Ho sempre fatto sport per dimagrire. Alla corsa mi ci sono avvicinata per questo, poi è diventata una droga che mi ha portato ad altre quali lo spinning e a breve il ciclismo.”

Altro atleta che ora è diventato un forte ultrarunner è Carlo ASCOLI: “Ho iniziato a correre a 18 anni al parco per dimagrire perché pesavo 100kg. Nel 2003 ho fatto la Stracittadina di Roma, a ottobre la prima gara ufficiale è stata la 10km della Garbatella.”

Insomma, Alimentazione e Sport come stile di vita per trovare un equilibrio nel Regime alimentare ed un tenore di vita migliore con un’Alimentazione controllata.

E’ quello che ha raggiunto Anna Giunchi, la maratoneta: “Lo sport mi ha dato un equilibrio, soprattutto per quanto riguarda il regime alimentare: facendo sport non mi sottopongo a restrizioni.”

Così come anche Daniele: “Seguendo un’alimentazione controllata adesso posso dire di seguire un tenore di vita migliore anche nelle performance si nota la differenza.”

Anche atleti di alto livello come un Campione Italiano in una specialità dell’atletica : “Grazie allo sport mi sono tenuto lontano da vizi dannosi come droga, alcol e fumo. Mi sono dovuto informare sull’alimentazione arrivando a sapere di nutrizione molto più di chiunque altro frequenti. Ho così un fisico sano ed allenato.”

Altro atleta di alto livello è Antonello LANDI: “Per fare sport ad un certo livello bisogna seguire uno stile di vita, che contribuisce al benessere fisico, psicologico. A volte si devono fare delle rinunce: – non fare tardi la sera; – riposarsi bene specie prima delle gare; – seguire un alimentazione adeguata. “

Così come Umberto Framondino, pugile: “Grazie allo sport ho iniziato a mangiare in modo più salutare alternando alimenti che prima neanche consideravo. Un detto vero che ho provato personalmente è ‘Mens sana in corpore sano’. “

Lo sport diventa anche il cibo della mente, io stesso mi nutro di sport, uso la bici negli spostamenti cittadini che a volte coprono distanze anche di 15km.

A volte si dà la priorità allo sport rispetto al cibo, è il caso di Onofrillo: “In una giornata di sole preferisco, quando è possibile, saltare il pranzo per un’ora di corsa.”

Interessante anche la testimonianza di Luca Giglioni: “Lo sport è benessere. Il movimento è il cibo del cervello. Avere la possibilità di liberare tutte le endorfine è il più grande regalo che la natura ci ha fatto.”

Altro atleta che si nutre di sport è Gabriele Frasconà, alla domanda: “Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta?” Risponde: “Dopo il nuoto dai 6 ai 9 anni, ho ripreso a fare sport fino ai 18 anni con la pallavolo. Dopo ho intrapreso un percorso lungo fino ai 25 anni che ha visto sviluppare le mie doti di resistenza psicofisica tra le forze speciali italiane. Dopo il congedo il passo è stato breve, gare estreme e triathlon sono diventate il mio pane quotidiano.”

Matteo SIMONE

Psicologo, Psicoterapeuta Gestalt ed EMDR

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