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… la nave perduta che mai più vedrà le onde.


Per conoscere meglio l’autore, si può leggere Io combatto, nella medesima sezione.

Gentilissimi Signore e Signori:

Le sarebbe possibile pubblicare il mio ringrazi per tutto di amicizia nel Italia, ed anche alle gentili umani ci sono nell’Italia, che mi hanno aiutato pubblicare una libro, “Il Tritacarne”, e libri di poesia “Cinque Cose”, ad anche aiutarmi essere libero nel questo carcere in solitario, e molto più. Se si possa pubblicare, grazie mille. (Anche, per più informazione, devi andare al www.umanisti.it/karl/home.htm).

Non è una novità, molti carcerati anche condannati morte hanno intrecciato con l’Italia e con Firenze fitti scambi di missive dalle quali sono emerse molte cose. Però, non scriverò circa dalla dieci anni di imprigionamento in isolamento in Arizona’s SMU II (Special Management Unit Two), senza la tocco dell’altro creatura umano, senza la possibile ascoltare e parlare a voce gentile senza violenza. Non scriverò dal mio innocenza. Non scriverò circa questo prigione, circa la violenza all’interno. Però è mio piacere scriverti da un annuncio pubblicitario.

Solo ieri mi pensavo un frammento tremante senza ritmo nella sfera dell’inferno, senza un giorno di riposo, senza tutto che Uomo ha bisogno di: Amore. Amici. Comunque, era la vita senza umanità che mi ha afflitto. Toccare. Abbracciare. Baciare. Anche parlare, ascoltare, vedere, ridere, odorare di fiore e li belladonne. Avere quasi sentando d’umanità, semplice “essere”. Strano, il desiderio di certi piaceri è parte del mio dolore. Però, se vedi solo ciò che la luce rivela e ascolti solo ciò che il suono annuncia, allora in verità non vedi e non senti.


Dai miei amici italiani io cominciato ricevere paroli gentile, fotografi della mondo di colori, e più importante, amicizia ed amore. Ragazzo e ragazzi, da dieciotto per sessanta. Io trovato che italiani hanno una passione di vita, ed anche aiutare quello che ha bisogno di aiuto.

Allora, ho scritto una libro (“Il Tritacarne”, autobiografia, pubblicato di Multimage in Italia, http://www.umanisti.it/www.umanisti.it/karl/home.htm), ed allora una libro di poesia (“Cinque Cose”). Poi finalmente ho trovato qualcosa più profondo della isolazione, della grigio di mio cella in rigore. Ho capito che la “macchina” di questo vita è non “tutto” importante, però la “tutto” importante cose è questo: vero amicizia e amore. Comunque, scrivo della vero amicizia di creatura umano. E sebbene non posso ricevere amore, posso dare amore e amicizia. Con questo, sono felice.

Potrei graziarti tutto. Ho stato aspettando fino a posso scrivere nell’italiano. Posso un poco. Sì, sono qui ancora. Sì, possa scrivermi, se desideri. Sempre risposto all’amici mia in Italia.

Con sorrisi,

Ed anche amicizia. (7 Agosto 2004)

LA MIA POESIA

La mia poesia

È la nave perduta

Che mai più vedrà le onde

O sentirà gli spruzzi contro il suo scafo.

Non dovrà più sentire sparare il cannone,

sentire la trafittura della sua polpa di quercia,

e la pressione dell’aria e del mare

come se tutte le mani la tenessero sotto.

Perché su questa roccia appuntita

Mi sono arenato.

La marea mi lascia delicatamente,

come la lama di un rasoio,

il mare lava via il sangue,

consegnando il mio scafo al cielo,

rivolto a quel blu lassù

verso un altro mare, un’altra casa…

K. L. Guillen (Da “Cinque Cose”, ed. Multimage)

 KARL LOUIS GUILLEN A.D.C. # 77614

ARIZONA STATE PRISON COMPLEX EYMAN SMU II (4 K 57)

P.O. BOX 3400

FLORENCE – ARIZONA 85232

U.S.A.