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Sono trascorsi appena trenta giorni dalla dipartita del Presidente Cossiga, e già il silenzio della politica la dice lunga circa la spocchiosa ipocrisia di quanti, falsamente compunti per la perdita di un così emerito italiano,cercano di ovattarne, quanto più è possibile, la memoria; e già! Perchè Cossiga fu il Socrate intemerato della classe dei politicanti, al punto che la sua morte ha fatto tirare un sospirone di sollievo a tutti quelli che della politica hanno fatto strame. Chi non ricorda l’accorrere ai funerali, di personaggi ai quali, quando era in vita, riservò giudizi fiammeggianti di feroce ironia che, al confronto,una spruzzata di vetriolo in faccia si sarebbe potuta paragonare ad un’acqua lustrale? A tal proposito, si riveda la galleria del “picconatore” che “Il Giornale” di Feltri altro “picconatore ” ha pubblicato in data 10 agosto u.s., nella quale questo Presidente Emerito della Repubblica ha formulato una classifica impietosa di giudizi nei confronti di quanti (siano essi di Destra, o di Centro o di Sinistra) costellano, come astri opachi, il nostro parlamento; vale la pena ricordarne qualcuno, se non altro, affinché gli italiani se ne ricordino in caso di probabili nuove elezioni, per esempio, D’Alema (“il miglior fico del bigoncio del centro sinistra;buono scattista, ma non arriva ai cento metri”)… PER LEGGERE TUTTO IL TESTO, CLICCARE SUL TITOLO.



…W. Veltroni (” E’ il gatto Felix, sa molto di cinema ma meno di diritto e di politica”), A. Ochetto (” farebbe meglio ad andare a zappare…”) Rosy Bindi (“Che tristezza vederla fare comunella con Di Pietro… è brutta, cattiva e…”), D. Franceschini (” Piccolo Lenin”), P.F.Casini (” il suo motto?:”viva chi vince “), F. Rutelli (” Il Cicciobello della politica e piccolo demagogo”), G. Fini (“dopo che si è fatto circoncidere – per la visita in ISRAELE – non mi ha affatto sorpreso che abbia chiesto l’iscrizione all’A.N.P.I.”). Al Prof. Francesco Cossiga si addice la famosa lapide per quell’altro fustigatore che fu Pietro l’Aretino che ” di tutti disse mal, tranne di Cristo…quel Cristo che, invece,questo Sardo intememerato ha amato con vera Fede. Si sa che Il suo non è stato un matrimonio felice ! Ma da fervente cattolico, non ha tradito,col solito matrimonio civile in seconda…istanza,quello istituito dalla FEDE, che considerava un Sacramento e non un contratto giuridico: “VERO, On. Fini, On. Casini ed On. Berlusconi ?”.- A Voi,cattolici annacquati, è negata l’Eucaristia. Non si diventa professore ordinario di diritto Costituzionale a 25 anni se non si è trascorsa fanciullezza, adolescenza e giovinezza a sudare ore furiose di studio sui sacri testi della cultura, della scienza e della conoscenza. Alla caparbietà della stirpe Sarda, il Presidente Cossiga ha accomunato l’amore per la Patria Italia: sulla bara erano abbracciate la bandiera con i 4 Mori e il tricolore, ultimo schiaffo al ” Senatur ” a dimostrazione che autonomia e federalismo convivono solo se si ha il senso civico, democratico e repubblicano dell’unità della Patria. Ecco perchè piango, con tutta l’italianità che mi distingue, la dipartita di questo Padre della Patria che si erge come simbolo possente di un Italia che sta scadendo, sempre più,nella voragine della decadenza sociale,politica ed economica. Né un Masaniello come Bossi, o un Carlo Magno in sedicesimo come Berlusconi, o un piccolo Robespierre come Di Pietro, possono proporsi come salvatori della Patria, anche perchè alle laute prebende che mensilmente intascano, è difficile rinunciarvi, per cui la speranza di un sussulto di dignità politica, da parte dell’elettorato attivo, è vana speranza. Conseguentemente, aumenterà la disoccupazione, le aule saranno sempre più frequentate da 40, 45, 50 alunni; la cultura (da cui dipende il progresso e il benessere di un popolo) si atrofizzerà al punto che ogni capacità interpretativa della realtà, ogni anelito speculativo scientifico, ogni libertà politica verrà inaridita, se le nostre istituzioni scolastiche si appiattiranno su una strutturazione di tipo tecnico-professionale, con buona pace degli studi classici e liceali. Nel Ministero che fu di Francesco De Santis, ora siede tale On. Gelmini ( Chi è costei? forse una novella Carneade ? E perchè vuole passare alla storia parlamentare come esecutrice di ordini superiori tesi ad affossare la Scuola ?): ma lo sa, Lei, Signora Ministra che guidare una classe formata da 20 alunni è già, di per sè, impresa titanica? Lo sa, Lei, Signora Ministra, che le riforme precedenti si sono dovute bloccare circa la formazione numerica delle classi per non violentare il processo di culturizzazione delle giovani generazioni? Ma lo sa, Lei, Signora Ministra, che la Costituzione le fa obbligo, o meglio, fa obbligo al suo Presidente del Consiglio ed al Ministro dell’economia,( leggasi, in proposito gli artt.30,33 e 34 della nostra Carta Costituzionale)di garantire i diritti acquisiti? Siamo precipitati, quanto a sistema scolastico, dietro al Brasile!! E Lei, Signora Ministra, non solo dà la colpa al sistema di reclutamento del personale scolastico tutto, circa la gran massa di esuberi di personale, ma, addirittura dà una mano al disordine sociale ed economico che può derivare da una simile crisi occupazionale. Se, per esempio un Sindaco che subentri ad un’allegra amministrazione precedente, decida, per rientrare nelle disponibilità di bilancio, di licenziare impiegati, vigili urbani,uscieri e commessi, non credo che durerebbe, nella carica, lo spazio di un mattino; invece di licenziare operai e docenti, invece di spendere miliardi in armamenti e spese militari per le missioni all’estero,invece di mantenere un parlamento pletorico ed inconcludente ( ma lo sa,Lei, Signora Ministra, che i costi di tutta la politica gravano, su noi contribuenti, per 250.000,00 – dico: duecentocinquantamila- Euro al MINUTO), invece di… etc. etc.( leggasi: corruzioni, concussioni, favoritismi di parenti, amici ed amici degli amici !!) SI PONGA mano a ripristinare valori etici,a mandare a casa tutti i politici con più di due legislature ( il sen Andreotti pesa sulle casse dell’erario dal 1946, e non è il solo !!!!).Ma con i “se” e con gli ” speriamo” non si esce dal tunnel; qualcuno, sette secoli or sono cosi lamentava ” Ahi serva Italia,di dolore ostello” – ” Nave senza nocchiero in gran tempesta” – ” Non Donna di province, ma bordello “. E a leggere degli eventi più o meno piccanti, di quel ” Coepit insolescere superbia ” di qualche Jago della politica,di quei pescecani dell’alta finanza,c’è poco da stare allegri!! Se tornasse in terra la puritana senatrice Merlin, si renderebbe conto che i “casini” (cioè le case di tolleranza e non quel che pensate Voi lettori) sarebbero castigati e discreti educandati !!! Il seguito, alla prossima…

Giuseppe Chiaia (preside)

settembre 2010.-