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Qualcuno vorrebbe entrare dentro i fili di una radio per volare sopra i tetti delle città, a mescolarsi con l’odore del caffè e spiare le espressioni di chi, al mattino, ha infranto i sogni contro la polvere della realtà quotidiana… Effettivamente, se potessimo girare in cielo come le rondini, osserveremmo dall’alto l’inutile corsa di una umanità che si affanna senza un effettivo perché, forse solo per schivare quello strano cupore… A volte, un uomo solo può cambiare il mondo. Almeno ci può provare. Basta entrare in sintonia con il bisogno degli altri, magari a parlare come non facciamo mai. E volare, volare… per entrare dalla finestra più luminosa a scoprire il segreto delle cose importanti, anche se questo può darci un po’ di dolore. E se qualche volta, col tramonto davanti, passiamo attraverso una lacrima, non fermiamoci ad asciugarla perché inaridiremmo la nostra parte più umana. Non mettiamola in gabbia e non leghiamola a un filo… ha bisogno d’aria. Ecco perché dobbiamo uscire fuori e fare un giro… sulle strade piene di tanta gente, che parla ma non “dice” niente, per cercare chi è capace di voltarsi e sorridere. A quel punto, portiamocela dietro perché ogni cosa comincia ma poi finisce e tra poche ore è già domani. Allora proviamo a volare verso est, dove sorge il sole, dove sta scritto che un vincitore vale quanto un vinto. Oltre le nuvole c’è quello che non si può comprare: la nostra libertà. Auguri.