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Si può esserlo veramente?


 

Quaderni di psicologia

Dal latino “absolutus”. Bella parola, bel significato. Fa riflettere e tutto ciò che porta a questa condizione è positivo poiché ci impone la scalata di quella faticosa gradinata che è la crescita. Intesa nel suo più ampio valore psico-fisico. Ma in un mondo dove tutto è relativo, dove il nostro tempo è gestito e la sua qualità imposta, in una società vincolata e vincolante si può veramente essere liberi? Liberi di crescere intendo, di migliorare, di far esplodere quel vulcano che ognuno di noi ha dentro senza che imploda disastrosamente.

Essendo già ardua impresa riuscire a sviluppare il proprio potenziale umano superando le difficoltà comuni più o meno a tutti (genitori non propriamente adeguati, né preparati a svolgere nel migliore dei modi il loro difficile compito, adeguate condizioni di sviluppo ecc.), viene difficile credere di poter superare le innumerevoli barriere che la struttura sociale, fondata sui pilastri del condizionamento, impone. Ma che cosa è la vita se non un percorso a ostacoli!? Certo sarebbe meglio avere una “base di partenza da stalloni”, buone potenzialità ben sviluppate e ben addestrate, ma questo non ci è dato sceglierlo e forse la vera sfida è riuscire a farcela comunque, con i propri mezzi, a dispetto di tutto e tutti. Con il coraggio di affrontare se stessi, superando i propri limiti perché quelli sono la vera limitazione. Restringono il campo visivo e di azione.

Non penso che ci si possa adattare a vivere con uno sconosciuto se non si impara ad apprezzarne i pregi e accettarne i difetti, ma questo delicato lavoro non si riesce mai a farlo con il nostro compagno più intimo, se stessi. Conquistare il benessere della propria anima, l’armonia con il proprio corpo e la propria mente, rendere pacifico quel campo di battaglia che troppo spesso alberga in noi è il vero impegno che continuiamo a rimandare soffrendo e prolungando un malessere che prima o poi esploderà. Non tutti riescono ad evitarlo, ma ciò che più conta è comunque reagire e agire. Si deve vivere seguendo se stessi sulla strada della conoscenza e del miglioramento di sé e dell’essere umano. Creando le condizioni per una vita soddisfacente in armonica neutrergia per sentirsi parte del mondo, di quel mondo dove libertà e innovazione sono il sale che dà sapore e il coraggio di osare l’unico vero modo di gustare la vita.

Lavorare per creare le condizioni e liberarsi dai condizionamenti per sentirsi veramente liberi nell’attuazione di quella magica sequenza: ideazione, progettazione e realizzazione che regola la nostra esistenza nella sua quotidianità. Rendiamola migliore perché un giorno possa essere vissuto come una nuova possibilità per realizzare se stessi, per tirar fuori quel coraggio che una vita agiata, se pur sofferente, ha nascosto alla nostra antica e ancestrale memoria.


Le scomode comodità non possono soffocare quel grido di dolore per aver sostituito l’adeguamento all’azione. Siamo i sopravvissuti, e in quanto tali abbiamo in noi l’anima del guerriero, che non può e non deve morire senza aver conquistato e vissuto la gloria della propria autonomia e indipendenza per una vita “Absoluta”!

Dora Principe