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Mistero svelato?


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I correlati neurali della coscienza rimangono ancora oggi, nonostante i vari studi in ambito neurologico, altamente controversi. Inoltre la precisa localizzazione e dinamica degli eventi neurali che causano l’accesso alla coscienza non è chiaramente ed inequivocabilmente determinata. Pertanto risulta difficile definire esattamente dove essa ha sede.

In uno studio recente pubblicato su PLoS Biology (R. Gaillard, S. Dehaene, et al. Converging Intracranial Markers of Conscious Access. March 2009; 7(3): 472) alcuni ricercatori francesi hanno studiato le attività cerebrali in un gruppo di persone sottoposto a due tipi di stimoli, uno dei quali poteva essere percepito coscientemente. In particolare, i soggetti partecipanti allo studio erano pazienti epilettici ai quali erano stati impiantati precedentemente, per motivi legati alla loro patologia, dei microelettrodi che consentivano la registrazione elettrofisiologica intracerebrale dell’attività neurale. Questo metodo offre la possibilità di misurare degli eventi che avvengono coscientemente con una risoluzione sia temporale, di millisecondi, che spaziale, di elevata precisione.

Il processamento degli eventi consci e inconsci è stato ‘fotografato’ proponendo, ai partecipanti allo studio, su di un monitor la visione di parole mascherate e non mascherate e registrando contemporaneamente i cambiamenti nell’attività cerebrale intracranica correlati al grado di consapevolezza delle parole. In tal modo si è arrivati a definire l’esistenza di quattro marcatori neurofisiologici convergenti fra loro nella decodificazione delle informazioni che avviene dopo la percezione dello stimolo (la visione della parola). Quindi non più un unico marcatore a definire l’attività concernente il processo di coscienza, bensì un’integrazione globale e distribuita che coinvolge parti diverse del cervello e della sua attività.

 

Dott. Fernanda Annesi – Biologa CNR