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…ossia, l’orgoglio di possedere il pisello.


 

 

Pensieri degli anni difficili – 64

Concluderò nello stesso modo in cui sto per cominciare!

Non sempre possessore e beneficiario sono rappresentati dalla stessa persona…Mi sovviene in mente una famosa barzelletta del beneamato Pierino e della sua compagna di classe. Più tardi la racconterò, forse. In ogni caso lo scopo di questa pillola vuole essere quello di provare a spronare, ad osservare senza curiosare troppo e soprattutto essere abili da non farsi trovare con lo sguardo posato e nello stesso tempo perso nel pensiero.

Uomini e donne e la loro diversità. E qui non si vuole fare una stima dei pregi e dei difetti dell’una o dell’altra categoria, ma è naturale che, essendo una donna, risulto essere fortemente attratta dall’altro sesso. In tutti i sensi…

Fin da bambina, pur essendo gracilina e delicata nel fisico ho manifestato una forte tendenza alla mascolinità. Però voglio spiegare meglio questo concetto per non dare di me una versione errata. Mi sono sempre piaciuti i maschietti e i loro giochi: le macchinine, il pallone inteso come calcio, poco le pistole, ma una fionda costruita con un legnetto ed uno spesso elastico scivolava e faceva capolino sempre dalla tasca strappata dei miei jeans.

Il jeans, il mio abbigliamento preferito. Mi piace la gonna, si esalta di molto la femminilità, lunga o corta che sia dà un tocco in più alla bellezza ed è arma di seduzione. Adoro indossarle soprattutto d’estate, con la stagione fredda le cose un po’ si complicano, calze che stringono in vita, che scivolano quando non dovrebbero. Le ho provate tutte, da non molto anche le autoreggenti, non c’è dubbio bellissime, ma con non poche difficoltà tecniche…Però, indossare un jeans un po’ scolorito e strappato al punto giusto, uno che si è sagomato sulle tue forme e che quando indossi è come se addosso non avessi niente, è una sensazione di benessere che difficilmente si può sostituire. Poi, bene abbinato, ha sicuramente il suo fascino.

Gli uomini calzano questo pantalone sportivo in un altro modo. Sempre da piccola notavo che il fondoschiena maschile si adattava all’interno del jeans in maniera molto più fluida, libera e senza arrotondamenti. E ne ero gelosa.

Ma sto andando fuori tema, perché questa vuole essere una raccolta di emozioni che vengono fuori da riflessioni sul pisello e non da altra parte anatomica! Magari un’altra volta.

Nel corso della mia vita mi sono scontrata e incontrata un discreto numero di volte con la soddisfazione che accompagna l’orgoglio di possedere. Non è facile introdurre questo concetto.

Andando in giro per la città, soprattutto d’estate, se sei acuta nell’osservare se ne vedono di tutti i colori. E se sei distratta c’è chi fa di tutto per catturare la tua attenzione. Ecco, forse sono riuscita a scivolare nell’argomento!

Ai tempi dell’università tutte le mattine per seguire le lezioni ci si incontrava nel famoso bus che dalle autolinee ti portava direttamente alla collina della cultura. Poche fermate e ad ognuna di esse saliva uno di noi. Tutto tranquillo, eri un po’ addormentata e forse anche un po’ annoiata di ricominciare, ma arrivati nei pressi giungeva il momento che temevi di più e che serviva a svegliarti e a tenerti all’erta.

Quando ormai poche erano le curve che ti separavano dal traguardo, saliva, accompagnato da tutta la sua prepotenza di uomo, colui che immancabilmente ti faceva partecipe della sua “estensione” mattutina, che a sentire lui tendeva verso vette difficilmente raggiungibili dai comuni mortali. Ah, quante volte abbiamo cercato di fargli capire che in realtà è cosa comune a gran parte dei maschietti! Ma, come si dice, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

Credo che il maschio sia uno strano essere, un po’ confuso, pieno delle sue virtù e pronto ad esternarle, ma nello stesso tempo timoroso dei giudizi e quindi pieno di pregiudizi.

È chiaro che mi rifaccio alla mia esperienza, per cui potrei sbagliare o comunque sperare ardentemente di avere ancora molto da imparare…, ma ho la sensazione che l’uomo vorrebbe la sua donna pronta e attenta nel sapere armeggiare e contemporaneamente pura ed inesperta da non poter giudicare. È vero che il gioco dell’amore avviene naturalmente incontrandosi anche senza essersi mai visti prima, ma bisogna pur sapere dove mettere le mani!

In un certo senso io vorrei a nome di tutte le donne tranquillizzare l’altro sesso, arrivando subito al dunque e senza inutili giri di parole confessare che in verità nella vita le dimensioni non sono importanti. Quindi tutti quei trucchetti adoperati nel tentativo, spesso vano, di arricchire l’oggetto si possono evitare, anche perché spesso sortiscono l’effetto contrario e il risultato si può tradurre in una piccola mortificazione.

In spiaggia c’è chi adopera il “costume mutandino”, piccolissimo e strettissimo, portato a fatica vicino le ascelle per sostenere ed evidenziare, nella segreta speranza di poter invitare a contribuire. Solo a guardare provo un acuto mal di testa, immedesimandomi a sopportare per l’intera giornata di mare quella sofferenza generata dalla costrizione. E poi diciamoci la verità, quando si esce dall’acqua, soprattutto se fredda dopo il bagno, rimane un vuoto che ti costringe a strizzare gli occhi, non tanto per la curiosità quanto per la magia che si è creata. Ma che fine avrà fatto mai tutto quel ben di Dio che fronteggiava indisturbato e fiero davanti a te!

Ecco, “quel ben di Dio”. Un’estate di molti anni fa, quando era romantico e intrigante trascorrere le serate al buio delle stelle, fra la luce pallida di una luna complice che si specchiava sulla tavola incantata di un mare splendente, ricordo perfettamente il mio compagno di avventure che, invitandomi ad esplorare le profondità per niente nascoste…, sottolineava i 4 o 5 chili di roba… Ed io, ancora molto giovane e con poca esperienza, immaginavo, non tanto intimorita quanto incuriosita, questo peso che roteava innalzandosi quasi ad urlare con tutto il suo portamento eretto e pronto a varcare come unico scopo della sua esistenza.

E si, quando viene chiamato in campo è di sicuro un gran momento per lui!

Sicuramente le cose col passare degli anni sono cambiate e se da una parte è un vanto e un pregio disporre di cotanta abbondanza, dall’altra può capitare che mettere in moto tutta quella grazia sia piuttosto complicato e richiedere un tempo di gran lunga superiore. Soprattutto se, raggiunto a fatica il tumulto, in un ben più breve tempo sopraggiunge indisturbato lo sprofondamento.

Torniamo alla spiaggia per introdurre i sostenitori del boxer. Ossia un pantaloncino molto largo che suppongo all’interno contenga un involucro deputato ad accudire. Ma, non tutti lo preferiscono così rivestito, anzi foderato. Alcuni lo sfoggiano liberamente senza alcun vincolo e c’è da osservare non poco per esempio durante le partite di beach volley, oppure quando ci si sdraia con le gambe piegate ad abbronzarsi. L’oggetto, ma dai chiamiamolo col suo nome, il pisello vive e partecipa allegramente a questo volteggiare, spesso cercando di apparire alla luce e agli occhi di tutti. Qualcuno, poco tempo fa, a proposito del suo nome mi ha fatto notare che il pisello in realtà possiede anche una propria dignità e và rispettato e amato per quello che è e che può donare…Che di sicuro non è poco e su questo penso siano d’accordo entrambi i sessi. Infatti un po’ mortificata mi sono scusata e ho cercato di farmi perdonare.

Però, io allora mi chiedo. Cosa pensare di colui che nel bel mezzo dell’amplesso, quando il picco del piacere sta per sopraggiungere e stai combattendo anche una battaglia con te stessa per lasciarti/non lasciarti andare, appunto cosa pensare quando ti senti bisbigliare all’orecchio:”Spingo troppo, faccio male?”. Scusatemi ma non riesco proprio a scriverlo in un altro modo. Ma ti sembro che sto soffrendo? E se così è e non ho capito perché sono così presa dall’appagare i sensi e mi sfugge il male che provo, e allora che ben venga il dolore. Mi voglio fare male!

-La barzelletta

Pierino alla sua compagna di giochi: “Io posseggo il pisello e tu no.”


La bambina un po’ risentita e forse offesa dalla mancanza: “La mia mamma mi dice sempre che da grande potrò averne quanti ne voglio”.-

E allora vale la pena avere tutto questo orgoglio? In fondo credo che vogliamo la stessa cosa…

 

 Fernanda