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Essendo ormai giunti alle ferie estive comincio a svestirmi dai panni dell’avvocato- giornalista per indossare quelli a me più consoni del viaggiatore…Molti sono i chilometri percorsi durante la mia vita, dai deserti ai poli, tra mare, cielo, terra e con ogni tipo di locomozione, cammello compreso ma, credetemi, lo scempio che mi è capitato di vedere nella mia terra è tanto abominevole da non riuscire a paragonarlo a nessun altra realtà, Africa compresa. Improvvisandomi turista in Calabria, tra un viaggio di lavoro e l’altro, mi sono fermato ad osservare la mia terra e a considerare cosa realmente offre ai malcapitati che la scelgono come meta per il meritato riposo estivo; a tal proposito, facendo salve le solite mete per eccellenza (da precisare che nessuna si trova in provincia di Cosenza.), ho notato una precarietà e un’impreparazione a dir poco sconvolgenti, con lavori di ripristino che sarebbero dovuti iniziare mesi or sono (come accade in luoghi civili tra gente civile e previdente) sconci edilizi in barba alle più elementari normative, mare inquinato e infrastrutture che metterebbero a dura prova anche la pazienza di un asceta. Qualche tempo fa mi capitava di riportare quanto affermato in una strana conferenza stampa dal nostro Governatore coadiuvato dallo zelante assessore al turismo i quali gioivano (lasciatemi sorridere) per un clamoroso risultato ottenuto: un più due per cento delle presenze nella nostra Regione… PER CONTINUARE LA LETTURA, CLICCARE SUL TITOLO.



Dopo poco tempo i mass media hanno cominciato a diffondere le prime stime che dicono (incontrovertibilmente) l’esatto contrario! Addirittura pare che centinaia di turisti dislocati sul tirreno cosentino siano scesi sul piede di guerra minacciando di disdire le prenotazioni a causa delle condizioni del mare, nonostante le pronte rassicurazioni fornite dai nostri “saggi” amministratori che continuano a parlare di sporcizia e non di inquinamento; sarà pure sporcizia ma comunque fa un po’ schifo nuotare in una poco invitante chiazza marrone tra un pannolino, una buccia di banana, una busta lercia e un non meglio identificato pezzo galleggiante anch’esso marrone e che somiglia tanto a qualcosina di conosciuto.. ma non è finita qui, infatti, per il povero turista diventa un’incredibile odissea. anche solo raggiungere i luoghi di villeggiatura; pensate a coloro che arrivano dalla. Puglia, ricordate cosa vuol dire percorrere la statale 106? Ricordate com’è definita dagli addetti ai lavori: la strada della morte! E cosa dire della nostra autostrada-cantiere permanente? Dovrebbero adibirla a scuola di perfezionamento per piloti esperti viste le gimcane che la contraddistinguono oltre al fatto che occorre una pazienza sovrumana per decidere di percorrerla; ma. veramente interessante è l’intervento di Monsignor Martini sull’argomento dopo “soli” nove anni di lavori, promesse rimaste inevase, inchieste, processi, assoluzioni, nuove inchieste e fiumi di denaro sperperati: il monsignore candidamente invita il gregge calabrese a ribellarsi ma non dice come, magari con una lunga via crucis da Salerno a Reggio? E dire che queste cose, se non ricordo male, le scrivo da circa dieci anni e cosa è cambiato?