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Qual è la via più agevole per revocare il mandato?


Mi
permetto di disturbarla dopo aver letto il suo articolo “Revoca
dell’amministratore di condominio”. Nel condominio in cui abito
c’è un diffuso malcontento nei confronti dell’attuale
amministratore. I motivi sono innumerevoli, primo fra tutti il fatto
che egli è in carica da ben 15 anni e che almeno dal 2003 non
è stato mai rieletto, né è stata convocata
alcuna assemblea di condominio con all’ordine del giorno la sua
rielezione. Diversi condomini hanno intrapreso azioni legali nei
confronti dell’amministratore per gravi irregolarità nello
svolgimento delle assemblee (es.mancato conteggio dei millesimi,
mancata redazione del verbale in sede assembleare, mancato
rispetto delle delibere prese dalla maggioranza dell’asseblea, etc).
Tutte queste azioni legali, tuttavia, risultano essere ancora in
corso ovvero si sono risolte negativamente. Per farla breve, qual è
la via migliore per revocare il mandato di questo amministratore?”

Per
legge, l’
amministratore condominiale
rimane in carica
un anno,
ma continua a svolgere con pienezza le sue funzioni fino alla nomina
del suo successore.

La
nomina dell’amministratore
, in
considerazione dell’importanza dell’incarico che gli viene conferito,
richiede un ampio consenso da parte dei condomini, in particolare, il
voto favorevole di almeno metà dei condomini che
rappresentino almeno la metà dei millesim
i.
La
stessa maggioranza
è prevista anche per la conferma dell’amministratore uscente e
per la
revoca, che
può avvenire in qualsiasi momento ed indipendentemente dalle
specifiche motivazioni, senza alcun indennizzo o risarcimento
all’amministratore.

Oltre
che dall’assemblea dei condomini, l’
amministratore può
inoltre essere revocato dall’autorità giudiziaria
:
quando, avendo ricevuto un atto di citazione o un provvedimento
esulante dalle sue attribuzioni, non ne abbia dato comunicazione
all’assemblea; se non ha reso conto della sua gestione per due anni;
se vi sono fondati sospetti di gravi irregolarità.

Nel
caso in esame
, essendo diffuso
il malcontento nei confronti dell’attuale amministratore, la

via più breve ed agevole per ottenerne la revoca è
quella di richiedere all’amministratore la convocazione
dell’assemblea
su questo punto
specifico. Tale richiesta può essere avanzata da almeno due
condomini, che possiedano un sesto dei millesimi, i quali possono
comunque autoconvocare l’assemblea se l’amministratore si
rifiuta, o non provvede a convocarla entro dieci giorni dal
ricevimento della richiesta stessa.

Altra
possibile soluzione – l’unica, se mancano le maggioranze richieste
per la revoca da parte dell’assemblea condominiale – è quella
della revoca mediante ricorso al giudice, che può essere
proposto da ciascun condomino in presenza, però, di una delle
situazioni sopra specificate.

Erminia
Acri-Avvocato