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Cari lettori, ho appreso dai giornali dell’arrivo di Santo Versace nel centro storico di Castrolibero, isola più o meno felice nel mare disgraziato e periglioso qual è quello calabrese. Il Tema di questo incontro, un importante incontro con i giovani, è stato il trinomio in realtà molto utilizzato (ma oserei dire anche molto abusato) da politici e affini, magari con l’approssimarsi di una tornata elettorale: educazione, legalità e meritocrazia. Mi sarebbe piaciuto incontrare Santo perché onestamente in un mondo marcio e corrotto mi pare che rappresenti una sferzata di energia positiva su cui edificare basi concrete per la proposizione e la realizzazione di nuovi progetti, insomma per poter finalmente cominciare a intravedere un po’ di luce dopo tanto buio. Non dimentichiamo che si tratta del fratello di Gianni, che a sua volta rappresenta quell’un per cento dei calabresi (ma passi anche uno su diecimila) che ce l’ha fatta a realizzare il suo grande sogno sognato con la purezza di un bambino! Penso sia incontrovertibile, infatti, che Gianni Versace, attraverso la sua opera fatta di tenacia, costanza e umiltà, abbia tenuto e tiene ancora alto il pennone sul quale sventolano i colori dell’orgoglio della gente di Calabria: un patrimonio da non disperdere. Devo dire in tutta sincerità che mi è molto piaciuto il tono di un’intervista rilasciata da Santo Versace ad un quotidiano locale… PER CONTINUARE LA LETTURA, CLICCARE SUL TITOLO.



soprattutto quando afferma che “i giovani sono artefici del proprio destino” e “che la politica deve rappresentare la più alta forma di carità”. Sono un fervido assertore di questi due concetti ed è proprio per questo che mi spendo da anni perché i giovani si avvicinino alla politica con finalità e motivazioni finalmente diverse rispetto a quanto abbiamo visto fino ad oggi, anche perché rappresenta l’unica strada da seguire per sperare di cambiare le “nostre” cose. Mi pare che Santo abbia gli strumenti giusti oltre ad un’ adeguata formazione intellettuale per il raggiungimento dei propri obiettivi: amore per il proprio lavoro e centralità dell’uomo sulla macchinosa burocrazia che ha strangolato sogni e aspirazioni. Ritengo utile che Santo Versace abbia affrontato proprio davanti ad una nutrita platea di giovani gli scottanti (soprattutto dalle nostre parti) temi dell’educazione, della legalità, e della meritocrazia. Da lui lo accetto. Del resto ho sempre visto educazione, legalità e meritocrazia come una serie di cerchi concentrici contenuti l’uno nell’altro, venendo a mancare l’uno rispettivamente non potrebbero esserci nemmeno gli altri due. Santo dimostra di avere stoffa (non potrebbe essere altrimenti) quando afferma che per affermarsi c’è bisogno di cultura, di amore per ciò che si fa e di fiducia in se stessi, oltre a tenacia, costanza e capacità di non arrendersi. Come dargli torto? Non dico che dalle nostre parti sia giunto il messia però determinate parole insieme alla determinazione di concretizzare qualcosa di buono credo lascino finalmente spazio alla speranza. Adesso caro Santo fai in modo che alle parole seguano i fatti. Buon lavoro