E’
consentito l’uso di strumenti musicali all’interno di un appartamento
inserito in un edificio condominiale?
“Gentile
avvocato, siamo una famiglia di musicisti: madre pianista, padre
violoncellista e io contrabbassista. Madre e padre hanno già
fatto la loro carriera e mantengono quelle 2 o 3 ore di studio
giornaliero. Io invece studio con una media di 6 ore al giorno perché
sto finendo il conservatorio. Il nostro condominio non ha mai
stabilito delle regole, ma noi, per buon senso rispettiamo orari che
oscillano dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00, con
oscillazioni in base alla stagione. Da 10 anni siamo in questa casa
e non abbiamo mai avuto lamentele. A distanza di dieci anni, dai
condomini sottostanti riceviamo offese, minacce di ogni genere anche
fuori di casa e ripetute scampanellate durante le ore di studio. Da
quello che sappiamo loro hanno fatto fare anche una misurazione del
rumore da un tecnico competente, ma finora noi non abbiamo ricevuto
nessuna denuncia scritta, solo una lettera da parte di un loro
avvocato che parla di problemi lievi di salute della signora da lui
assistita, con un invito a non suonare più lo strumento. Ci
siamo rivolti all’amministratore, che puntualmente se ne lava le
mani. Che fare? Come tutelarsi?”
In
un appartamento per civile abitazione, senza dubbio, sono da ritenere
consentite, oltre che l’abitazione, anche tutte le attività
autonome che rappresentano una normale manifestazione della persona,
come uno studio professionale, però, quando esse comportino
immissioni sonore, come in questo caso, non si può
giustificare
il
superamento del limite di “normale” tollerabilità,
che deve essere rispettato per qualsiasi attività esplicata
nell’unità immobiliare. Peraltro, il limite accettabile di
“rumore” va giudicato sempre nel caso
concreto,
tenuto conto delle condizioni naturali e sociali dei luoghi e delle
abitudini della popolazione, come affermato dalla Corte di Cassazione
con la sentenza n.10735/2001.
Nel
caso in esame, considerata l’iniziativa assunta da qualche condomino,
è opportuno, se si vuole continuare a suonare strumenti
musicali, adottare idonee cautele, come ad esempio un impianto
d’insonorizzazione, altrimenti si rischia di essere citati in
giudizio, con la conseguenza che sarà, poi, il giudice a
disciplinare l’uso di tali strumenti.
Erminia
Acri-Avvocato

Erminia Acri, iscritta all’Albo degli Avvocati del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Cosenza, Patrocinante in Cassazione, esercita la professione di avvocato in materia di diritto civile, diritto del lavoro e previdenza, diritto amministrativo (abilitazione all’esercizio della professione di avvocato conseguita in data 05/05/1998). Consulente legale dell’Inas-Cisl, sede di Cosenza. Attività di docenza, in materia di Diritto di Famiglia, c/o Scuola di Specializzazione in Psicoterapia ad Indirizzo Dinamico (SFPID) – Roma. Iscritta all’Albo dei Giornalisti- Elenco pubblicisti dal 01/07/2006. Responsabile “Area informativa” Progetto SOS Alzheimer On Line
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