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Insieme a Margarethe (von Trotta).

Non è la prima volta che la ascoltiamo, l’abbiamo intervistata (ed accettò volentieri) alcuni anni fa durante la Mostra di Venezia (allora era in Giuria) e anche lo scorso anno al Lido per la presentazione del suo film in concorso, l’amabilissimo “Rosenstrasse”, che gli è valso la Coppa Volpi alla sua interprete, Katja Riemann. Dolcissima ed intensa l’attrice, nel ruolo di una donna vocata all’amore alla coerenza.

Appare sempre padrona di sé la regista tedesca, dolce e al tempo stesso capace di trasmettere le proprie convinzioni, artistiche quanto di donna. Ama l’arte, il cinema, con una maniera di comunicare lineare e colta. Il suo percorso viene da una nazione, la Germania, che ha segnato così fortemente nel bene e nel male il secolo scorso. Schlondorff, Fassbinder, Wenders, monumenti al cinema tedesco ed europeo, cui il nome della von Trotta si associa per contiguità ed appartenenza.

“Tamburi di latta”, “Martha”, “Lo stato delle cose” e con essi i suoi “Anni di piombo” e “Lucida follia” a completare (ma solo in parte) quel percorso colto e raffinato capace di raccontare umanità e vicende in grado di passare alla storia.

Spesso il giornalismo si è appropriato dei titoli dei suoi film per identificare un’epoca (quella del terrorismo ad esempio con anni plumbei) o delle situazioni ai confini della realtà.

Una regista che fa del gusto e della comunicazione la propria forza ed il proprio successo.

Durante il suo recente soggiorno in Basilicata, in occasione di CinemadaMare 2004, rassegna cinematografica di medio e cortometraggi, la regista tedesca ha molto apprezzato la bellezza del Sud, della terra lucana in particolare, intrattenendosi nelle locations cinematografiche più famose che hanno ospitato Pasolini, uno tra i suoi registi preferiti, perchè la “valchiria partenopea”, così definita per le sue origini italiane, ama il mito, la poesia e la forza dell’arte, elementi che riconducono ad una umanità che riesce ad evocare e a raccontare, che guarda alla storia ma sa proiettarsi nel futuro, proprio come lei.

Armando Lostaglio