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L’osservazione sorge spontanea dopo l’entrata in vigore dell’ultima circolare ministeriale in materia alimentare: vediamo nel dettaglio cosa è cambiato.


La sensazione che si avverte di più nel settore consumeristico è quella che, col passare del tempo, i consumatori debbano “innalzare” il tasso di attenzione per la tutela dei propri diritti: siamo giunti al punto che una circolare ministeriale abroga una norma di legge rendendo di fatto – e di diritto – maggiormente più difficile la posizione dei consumatori rispetto a ciò che…mangiano e bevono.

Ha destato, sicuramente, scalpore, tra le associazioni che si occupano di tutela dei prodotti alimentari la circolare del Ministero delle Attività Produttive, n.168/2003, che prevede che le “bevande di fantasia al gusto di frutta” possono non contenere succo di arancia, limone o altro, nonostante in etichetta sia riportata la dizione “al gusto di …..” o “al sapore di ….”, addirittura con immagini sulle confezioni che fanno esplicito riferimento alla frutta che è assente o presente in quantità marginale, in quanto sostituita dall’utilizzo di aromatizzanti, coloranti, acqua e zucchero, che ne richiamano il sapore.

In base alla suddetta circolare ministeriale non è più in vigore l’articolo 29 del D.P.R. n.719/1958 che, giustamente, vietava, per le bevande analcoliche con denominazioni di fantasia, l’utilizzo di immagini richiamanti frutta non presente o presente in percentuali insignificanti.

Il “via libera” a siffatte bevande calpesta il diritto dei consumatori a un’informazione corretta e trasparente sugli alimenti acquistati, permettendo l’utilizzo di figure ingannevoli sui contenuti del prodotto e rischiando, inoltre, di aggirare la normativa vigented per le bevande analcoliche “a base di” frutta, che stabilisce un contenuto di succo non inferiore al 12 %.

Stando così le cose, l’unica tutela per il consumatore, per realizzare una scelta consapevole, è che lo stesso esamini con più scrupolo il prodotto che vuole acquistare, procedendo ad una lettura approfondita dell’etichetta e verificando che all’immagine ivi raffigurata corrispondano effettivamente gli elementi contenuti nella bevanda.

Maria Cipparrone ( avvocato )

Laura Trocino ( praticante avvocato )