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L’importanza della comunicazione, in una realtà caotica qual è quella che ci troviamo a vivere, viene, troppo spesso, sottovalutata, anzi, oseremmo dire, fin troppo scontata e poco curata!. Per affrontare questo tema così delicato non possiamo non ricorrere alle nozioni che uno studioso, il dott. Giovanni Russo, medico psicoterapeuta, ci ha tramandato attraverso le sue opere dedicate alla conoscenza del complesso pianeta chiamato essere umano. Lo studioso siciliano, che ha immolato la propria vita alla Dea della ricerca, riteneva che la comunicazione consterebbe di tre momenti ben distinti tra loro e cioè identità, individualità e collettività; nel primo si materializza il rapporto che ogni singolo individuo ha con se stesso quindi con la propria personalità che rappresenta il suo mondo interno; attraverso il secondo si concretizza la relazione tra l’individuo e gli altri; mediante il terzo si estrinseca, invece, il rapporto dell’individuo in funzione degli altri. Alla domanda ” con chi si comunica?” si è abilitati a rispondere: in primis con proprio il mondo interno ovvero con se stessi, poi con il mondo esterno, in tutte le sue molteplici manifestazioni; risulta chiaro, a questo punto, quanto sia importante il primo rispetto al secondo, in quanto a questo propedeutico. Infatti l’essere umano è sempre in comunicazione con se stesso prima di esserlo con l’altro che lo circonda ed a volte lo assilla! Bisognerebbe tener presente che la comunicazione non si esaurisce nel momento dell’esternazione, che, di contro, rappresenta, solo, la punta di un iceberg di un lungo procedimento di acquisizione, filtraggio, elaborazione e verifica. E’, poi, importante ricordare che si è sempre in comunicazione, anche quando non vorremmo farlo o, addirittura… PER CONTINUARE LA LETTURA, CLICCARE SUL TITOLO.



…quando si ritiene di non farlo, e, questo, attraverso un tipo di comunicazione definita non verbale o temperamentale. A questo punto, si può affermare che i modelli attraverso cui si esplica la comunicazione sono due e cioè Verbale e non verbale; quella verbale è di maggiore comprensione mentre dei brevi cenni debbono essere fatti circa quella non verbale che può esplicarsi anche attraverso il proprio modo di vestire o di mangiare o attraverso la propria gestualità inconsapevole così come attraverso note comportamentali spesso inconsapevoli. E’ importante, osservare che la comunicazione segue sempre un elaborato del pensiero, e torna utile ricordare quanto abbiamo già scritto in precedenza e cioè che l’individuo è sempre in comunicazione perché in continua elaborazione; in una sua opera il dott. Russo affermava, a tal proposito, che ” la maggior parte delle comunicazioni, pur essendo il prodotto del pensiero, risultano incomplete per la scarsa abitudine che l’attuale società ha di saper ascoltare ” Questo rappresenta una sacrosanta verità ed introduce un elemento importante nella trattazione della comunicazione, poiché sancisce quanto sia importante anche la fase dell’ascolto.

Questo editoriale vuole essere un omaggio ad un grande ricercatore scomparso a cui il mondo civile non ha reso gli onori e la risonanza dovuti per aver apportato avanzamenti scientifici importanti frutto di costante sacrificio e devozione verso gli studi sulla psiche umana che ha perseguito con la costanza di chi sa di avere una missione da compiere…parimenti vuole fornire uno spunto di riflessione per quanti, con troppa leggerezza, affermano di essere maestri della comunicazione, confermando l’assioma che “le parole volano ed i pensieri superficiali… ancor di più”!