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“E’ meglio aggiungere vita ai giorni, che giorni alla vita!” E se si potessero fare entrambe le cose?





A spasso verso un futuro migliore!

Non c’era modo più adeguato, per descrivere il cammino proposto, in direzione di un orizzonte illuminato, in grado di offrire “più giorni alla vita e più vita ai giorni”. Un grazie a Giovanni Russo che ha devoluto la propria esistenza nel cercare tutto quello che, ora, possiamo spiegare ed applicare.

BUONA PASSEGGIATA!

Non è riscontrabile, al momento, alcuna Società perfetta, alcuna religione che possa definirsi univocamente assoluta ed in grado di fornirci indicazioni oggettive per una vita migliore (esistono, infatti, molte “correnti” in contrapposizione fra loro). È importante sapere, però, che siamo in grado di ipotizzare verso quale direzione andare per avvicinarci alla Verità, anche se in maniera infinitesimale. Durante il lento e costante scorrere della sabbia nella clessidra della nostra vita, poniamo lo “sguardo interiore” verso quell’onnipotenza risultante dalle innumerevoli reazioni termonucleari che avvengono nei nostri atomi. E quando, “alla sera”, la nostalgia di un certo “non so ché” ci assale, probabilmente lo dobbiamo a quel barlume di logica che ci porta verso le “briciole” delle nostre capacità attualizzate.

È Probabile che Madre Natura abbia determinato in noi, la capacità di generare queste pulsioni, per indurci a consapevolizzare il bisogno di una vita migliore.

Partiamo da ciò che è sotto gli occhi di tutti: al mattino, al risveglio, ciò che accade nell’essere umano è qualcosa di affascinante, unico, prodigioso. Tutto risponde ad un disegno naturale estrinsecantesi nella manifestazione psicofisiometabolica da cui scaturisce quella vitalità che ci consente di trascorrere un’altra giornata nella jungla contemporanea.

L’essere umano è, con molta probabilità, l’unico essere vivente insoddisfatto dei suoi limiti naturali. Fin dall’antichità ha immaginato degli esseri perfetti in cui, idealmente, proiettarsi. Possiamo affermare che sono nati, in questo modo, gli Dei, ossia, quello che gli uomini avrebbero desiderato di essere.

La vita di ogni essere umano è regolata dalle Leggi di Natura, così riassunte:


  • Forza di gravitazione, energia elettromagnetica, interazione forte e debole (4 Interazioni), da cui si estrinseca ogni manifestazione di “stilla” vitale;

  • Standard da raggiungere per garantirsi la sopravvivenza e acquisire uno status di vita dignitosa ( i bisogni psicofisici );

  • Interazioni fra l’essere umano ed il mondo esterno (radiazioni cosmiche, fotoni solari, manifestazioni atmosferiche, condizionamenti stagionali, influssi circadiani dell’alternanza giorno / notte, etc.) che rispondono alle Leggi Globali “Esterne”;

  • Cronobiologia delle attività vitali psichiche e fisiche (ritmo veglia / sonno, determinazione del tono dell’umore, alimentazione, funzioni emuntorie, etc.) che rispondono alle Leggi Globali “Interne” (Psiconeuroimmunoendocrinologia)

Le leggi Naturali possono essere osservate e verificate, mediante i principi di “Verità e Realtà Universali. Ognuno può orientarsi verso le Leggi di Natura mediante l’uso della Logica Universale.

L’approfondimento di quanto sopra espresso, viene trattato in appositi lavori scientifici, pubblicati in questo Magazine, nella sezione PSICOLOGIA.


In questo articolo ci occuperemo di rischiarare il concetto di “bisogno”.

Possiamo definire il “bisogno” come una condizione di sofferenza o disagio (dal latino “bis-sonium” = doppia afflizione) determinata dalla carenza di qualcosa che richiede un appagamento a breve, a medio o a lungo termine.

A breve, per ciò che concerne i bisogni indispensabili, da cui dipende la vita dell’essere umano (mangiare, dormire, bere, respirare ecc).


A medio o a lungo termine, i bisogni che non impediscono la sopravvivenza, ma che appagati, garantiscono un miglioramento della qualità della vita.

In conseguenza di quanto affermato, si può concludere che

  • quello che ci garantisce la sopravvivenza, in senso lato, rientra fra i bisogni necessari indispensabili (ad esempio, tutto ciò che ruota intorno alla protezione dal freddo, al cibo, all’assunzione di un corretto apporto idrico, alla possibilità di soggiornare in un luogo riparato, all’attivazione della propria mente, etc.)

  • tutto ciò che consente di raggiungere quelle gratificazioni realizzanti in grado di dare un senso concreto alla propria esistenza (autostima, autoaffermazione, integrazione sociale nel rispetto della tutela della propria identità, autorevolezza, sicurezza ed autoconservazione, appagamento sessuale all’interno di un valido rapporto d’amore, programmazione ed autorganizzazione, riservatezza, garbo e cortesia, etc.) rientra nei bisogni necessari allo sviluppo di un’identità corretta e matura: una sorta di standard “ISO” tipo quello che garantisce, in ambito europeo, la certificazione di alta qualità.

  • quanto funge da rodaggio, per consentire di scoprire i limiti dell’egocentrismo a favore di un corretto rapporto di “scambio solidale”, viene definito periodo delle fasi transitorie e dovrebbe essere superato entro i primi 20 anni di vita (identificazione, studio solo per obbligo sociale, competizione con gli altri ed ambizione scorretta, sesso senza amore, gregarietà, autoritarismo, ricerca di protezione e sicurezza in funzione di altri, autostima in funzione de giudizio altrui, etc.).

In aggiunta a questi, esistono anche


  • gli elementi che ci consentono di integrarci socialmente, soprattutto per ciò che concerne un lavoro ed una buona qualità della vita in termini di “reale” comodità), rientrando nelle necessità del tempo storico: ad esempio, l’automobile, il computer, l’erogazione dell’energia elettrica, i mezzi di comunicazione di massa (TV, Radio, Editoria, Internet).
  • i desideri, che riguardano tutto ciò che, per lo più, esprime compensazioni, conformismi ed altri elementi da fasi transitorie (in cui si trovano esseri umani non “propriamente maturi”). Compensazioni perchè attraverso il possesso di questi oggetti, ci si distrae un po’ dalle frustrazioni (senza risolverle). Conformismi perché la Società impone di adeguarsi a certi canoni che possono non migliorare la standard esistenziale ma, anzi, tendono a peggiorarla perché costringono a dover lavorare di più per poter acquisire beni materiali. Elementi da fasi transitorie perché attraverso il possesso di oggetti disparati e l’eventuale ostentazione, ci si sente più sicuri.

CONTINUA…


G. M. – Medico Psicoterapeuta

Si ringraziano per la collaborazione Maurizio Stabile (avvocato) e Maria Cipparrone (avvocato, giornalista). Con le loro domande è stato più semplice impostare un lavoro divulgativo.